Johann Nepomuk Nestroy Tradizione e trasgressione a cura di ...
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Alberto Destro<br />
rio abolì la censura. È il momento della velocissima stesura <strong>di</strong> Freiheit in<br />
Krähwinkel che tratta delle mene rivoluzionarie in una citta<strong>di</strong>na appartata,<br />
luogo teatralmente quintessenziale <strong>di</strong> ogni filisteismo, nel quale gli spettatori<br />
non potevano non percepire i numerosi rinvii a Vienna e a vari personaggi<br />
pubblici del vecchio System, tra cui niente meno che Metternich.<br />
Ora, la località <strong>di</strong> Krähwinkel non è una invenzione <strong>di</strong> <strong>Nestroy</strong>, ma fa<br />
parte del repertorio del teatro popolare viennese almeno da Adolf Bäuerle,<br />
negli anni <strong>di</strong>eci del secolo. Lo spostamento dell’azione rivoluzionaria a<br />
Krähwinkel costituisce quin<strong>di</strong> già <strong>di</strong> per sé una non irrilevante teatralizzazione<br />
<strong>di</strong> un evento traumatico della cronaca politica contemporanea. Ma la<br />
rivoluzione <strong>di</strong> Krähwinkel (per quanto si voglia guardare a Vienna come a<br />
una Krähwinkel in grande) non può naturalmente essere l’evento anche<br />
drammatico e sanguinoso che era stata nella capitale, e viene attuata con il<br />
mezzo più smaccatamente teatrale e remoto da qualsiasi cre<strong>di</strong>bilità reale, il<br />
travestimento, e ad<strong>di</strong>rittura il travestimento femminile-maschile. Sono infatti<br />
le ragazze <strong>di</strong> Krähwinkel che si travestono da studenti universitari (gli<br />
studenti sono sempre temute teste calde) e decidono con la loro semplice<br />
apparizione le sorti della rivoluzione. Io non voglio qui <strong>di</strong>scutere il problema,<br />
che ricorre costantemente nella critica, della reale adesione <strong>di</strong> <strong>Nestroy</strong><br />
(<strong>di</strong> questo <strong>Nestroy</strong>!) agli ideali rivoluzionari, quello che mi preme<br />
sottolineare è piuttosto un doppio aspetto, e cioè la trattazione, come oggi<br />
si <strong>di</strong>rebbe, in <strong>di</strong>retta anche <strong>di</strong> eventi politici, una volta che le con<strong>di</strong>zioni<br />
esterne, cioè l’abolizione della censura, lo permettano, ma anche la trattazione<br />
<strong>di</strong> un evento <strong>di</strong> drammatica attualità con strumenti <strong>di</strong> scoperta teatralità.<br />
<strong>Nestroy</strong> non esce dal mondo del teatro. Esiste il sospetto che non<br />
ne sia uscito neppure nei turni <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a che assolse nella primavera del<br />
’48 in un ine<strong>di</strong>to ruolo reale <strong>di</strong> milizia citta<strong>di</strong>na, per i quali, si mormora,<br />
forse ha usato fucili attinti al magazzino degli attrezzi <strong>di</strong> scena del Theater<br />
an der Wien in cui recitava. Che il generale atteggiamento rispetto alla rivoluzione<br />
<strong>di</strong> Freiheit in Krähwinkel che deriva da questo impiego <strong>di</strong> requisiti<br />
teatrali 11 per dare voce a un problema attualissimo (una sorta <strong>di</strong> improprio<br />
teatro nel teatro) sfoci in un fondamentale scetticismo, non dovrebbe far<br />
troppa meraviglia per chi conosca il generale <strong>di</strong>sincanto e anzi l’aperto<br />
11 Cui si potrebbe ascrivere anche il ricorso ai cliché linguistici indagati da Michael<br />
Pirrau<strong>di</strong>n: Das Klischee, <strong>Johann</strong> <strong>Nestroy</strong> und <strong>di</strong>e Wiener Revolution von 1848. In:<br />
Bewegung im Reich der Immobilität. Revolutionen in der Habsburgermonarchie 1848-<br />
1849. Literarisch-publizistische Auseinandersetzungen. Hrsg. von Hubert Lengauer und<br />
Primus Heinz Kucher. Wien, Köln, Weimar 2000, p. 390-411.