Scarica (PDF) - Ordine dei Giornalisti
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Art.22<br />
temente illegittimo 5 .<br />
Il principio sopra enunciato trova una particolare<br />
applicazione nel caso di lavoro giornalistico,<br />
dove le declaratorie contrattuali sono affatto generiche<br />
e non danno spazio alcuno ad ipotesi di<br />
specializzazione. Solo con l’ultimo rinnovo contrattuale<br />
sono state introdotte dall’art. 11, come<br />
è stato ricordato anche sopra, le figure del redattore<br />
esperto e del redattore senior. Ciò però non<br />
toglie che – a prescindere dal diritto all’acquisizione<br />
della superiore qualifica di redattore esperto<br />
o redattore senior – per un giornalista non è<br />
la stessa cosa essere addetto, per esempio, alla<br />
cronaca sportiva piuttosto che a quella politica.<br />
Naturalmente, non si tratta di un giudizio di valore<br />
ma di affinamento di una professionalità piuttosto<br />
che di un’altra: a seconda che si occupi di politica<br />
o di sport, il giornalista intesserà rapporti,<br />
acquisirà conoscenze che gli servono per quel<br />
settore specifico e che, invece, qualora dovesse<br />
passare ad un altro settore, gli sarebbero del tutto<br />
inutili, pur a parità di inquadramento contrattuale.<br />
In buona sostanza, il fatto che un giornalista sia<br />
stato addetto a specifici compiti in un determinato<br />
settore per un apprezzabile lasso di tempo può<br />
configurare una dequalificazione la sua assegnazione<br />
a un diverso settore: la dequalificazione si<br />
124<br />
configurerebbe non in quanto le nuove mansioni<br />
sono inferiori alle precedenti (perché così non è),<br />
ma in quanto il nuovo incarico è comunque professionalmente<br />
diverso e, pertanto, comporta il<br />
sacrificio della professionalità precedentemente<br />
maturata dal giornalista.<br />
Non può dunque stupire che la giurisprudenza,<br />
applicando la nozione di equivalenza delle mansioni<br />
sopra indicata, abbia ritenuto che nel concetto<br />
di “dignità professionale” del giornalista<br />
rientra “specificamente il prestigio derivante al<br />
lavoratore dall’acquisizione di una specifica competenza<br />
e qualificazione” 6 . In merito alla dequalificazione<br />
del giornalista è stato anche ritenuto<br />
che “L’adibizione del cronista a compiti di mero<br />
controllo e raccordo dell’attività delle redazioni<br />
distaccate è dequalificante ai sensi dell’art. 2103<br />
c.c. e pertanto illegittima, non essendo sufficiente,<br />
ai fini dell’accertamento dell’equivalenza delle<br />
mansioni, il riferimento ai livelli professionali previsti<br />
dalla contrattazione collettiva” 7 . Sempre con<br />
riguardo allo stesso concetto, è stato ancora ritenuto<br />
che:<br />
• è dequalificante l’assegnazione di un redattore<br />
ordinario, che in precedenza aveva svolto<br />
l’incarico di seguire i problemi sindacali, a<br />
mansioni di cucina redazionale 8 ;<br />
5 Cass. 11/4/2005 n 7351, in Dir. e prat. Lav. 2008, 1422; Cass. 30/7/2004 n. 14666, in Dir. e prat. Lav. 2004, 3077; Cass.<br />
11/2/2004 n. 2649, in Lav. nella giur. 2004, 697; Cass. 11/12/2003 n. 18984, in Lav. e prev. Oggi 2005, 36; Cass. 11/6/2003<br />
n. 9408, in Lav. nella giur. 2004, 129, con commento di Girardi; Cass. 2/10/2002, n. 14150, in Lav. e prev. Oggi 2003, 343;<br />
Cass. 24/6/77 n. 2691, in Orientamenti 1978, 714; Cass. 1/2/79 n. 713, in Giust. civ. 1979, I, 815; Cass. 5/4/84 n. 2231,<br />
in Riv. it. dir. lav. 1984, II, 786; Cass. 2/7/92 n. 8114, in Dir. e prat. lav. 1992, 2611; Trib. Roma 12/2/2004, in Lav. nella giur.<br />
2005, 65, con commento di Treglia; Trib. Roma 11/11/2003, in Lav. nella giur. 2005, 63, con commento di Treglia; Trib. Bari<br />
3/12/2002, in Lav. nella giur. 2003, 490; Trib. Milano 6/5/2002, Est. Frattin. In D&L 2002, 635; Pret. Agrigento 5/3/99, in D&L<br />
1999, 872; Pret. Genova 15/5/98, ivi 1998, 987, con nota di Bottani, Sul giudizio di equivalenza ex art. 2103 c.c.; Pret. Roma<br />
20/2/95, ivi 1995, 963; Pret. Milano 26/8/96, ivi 1997, 140; Pret. Nocera Inferiore 20/1/98, ivi 1998, 718; Trib. Campobasso<br />
12/6/99, ivi 1999, 870; Pret. Milano 1/4/98, ivi 1998, 992; Trib. Milano 30/5/97, ivi 1997, 789; Pret. Milano 8/1//97, ivi 1997,<br />
597; Trib. Milano 25/10/95, ivi 1996, 152; Trib. Milano 18/11/92, ivi 1993, 331; Trib. Milano 10-9-81, in Lavoro 80 1981, 931;<br />
Trib. Milano 7-5-77, in Orientamenti 1977, 721; Pret. Roma 20/2/95, ivi 1995, 963; Pret. Milano 29/1/94, ivi 1994, 635; Pret.<br />
Milano 23/11/78, in Lavoro 80 1979, 60; Pret. Pordenone 24/7/79, ivi 1979, 1169; Pret. Milano 26/11/82, ivi 1983, 144; Trib.<br />
Milano 26/2/83, ivi 1983, 401; Pret. Milano 13/1/83, ivi 1983, 403; Pret. Torino 28/2/83, ivi 1983, 403; Trib. Milano 29/1/83, ivi<br />
1983, 407; Trib. Milano 18/1/84, ivi 1984, 498; Pret. Milano 6/2/84, ivi 1984, 497; Trib. Milano 16/11/85, ivi 1986, 140; Pret.<br />
Milano 14/1/86, ivi 1986, 496; Trib. Milano 7/6/86, ivi 1986, 1134.<br />
6 Cass. 19/5/79 n. 2885, in Foro it. 1979, II, 2022.<br />
7 Pret. Napoli, 24-05-1994, in Lavoro giur., 1994, 1048, con nota di BALDASSARRE.<br />
8 Pret. Milano 26/5/98, in D&L 1998, 977, con nota di CHIUSOLO, La dequalificazione del redattore ordinario. In tema, v.<br />
anche Trib. Milano 26/6/2002, in D&L 2002, 639, con nota di Bernini, “La dequalificazione del giornalista”, che ha ritenuto<br />
dequalificante l’adibizione di un giornalista, già addetto a uno specifico settore dell’informazione, a generiche attività di<br />
redattore ordinario.