Scarica (PDF) - Ordine dei Giornalisti
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Art.2 Art.42<br />
facenti capo ad uno stesso gruppo editoriale, il mantenimento <strong>dei</strong> livelli occupazionali<br />
dovrà essere salvaguardato sia dall’unità aziendale che trasmette, come da<br />
quella che riceve in fac-simile;<br />
c) ogni qualvolta si intenda introdurre l’utilizzazione o una nuova o diversa utilizzazione<br />
della trasmissione in fac-simile le Federazioni stipulanti si incontreranno un<br />
mese prima della prevista entrata in funzione del nuovo sistema per esaminare i<br />
riflessi di tali innovazioni;<br />
d) le parti contraenti si impegnano a incontrarsi almeno ogni sei mesi per verificare,<br />
attraverso i dati previdenziali di categoria, il movimento delle forze occupazionali del<br />
settore - a monte e a valle del processo produttivo - conseguente all’introduzione<br />
della trasmissione in fac-simile nell’intento che la teletrasmissione non danneggi i<br />
livelli occupazionali. Le Federazioni stipulanti si impegnano, nel caso in cui dall’esame<br />
di questi elementi risultassero sostanziali modificazioni di livelli occupazionali<br />
riferibili all’entrata in funzione del nuovo sistema, a proporre e realizzare congiuntamente<br />
iniziative capaci di sanare tali situazioni.<br />
Nota a verbale<br />
Si conferma che i riferimenti ai VDT previsti dai paragrafi «Utilizzo <strong>dei</strong> sistemi editoriali»<br />
e «Ambiente di lavoro e tutela della salute» comprendono anche i pc redazionali<br />
collegati o meno al sistema.<br />
Commento<br />
A. Le procedure per gli investimenti<br />
e le innovazioni tecnologiche<br />
La norma si preoccupa di disciplinare gli investimenti<br />
e le innovazioni tecnologiche, enunciando<br />
subito il principio che l’utilizzo delle tecnologie<br />
deve comunque perseguire alti interessi quali<br />
il miglioramento qualitativo dell’informazione,<br />
l’economicità di gestione delle imprese, ma soprattutto<br />
– e all’evidente fine di evitare che tramite<br />
le nuove tecnologie si realizzino concentrazioni<br />
editoriali – lo sviluppo del pluralismo. Come si<br />
vede, i contraenti collettivi tendono a finalizzare le<br />
nuove tecnologie ad interessi che appartengono<br />
contemporaneamente alla collettività e all’impresa<br />
editoriale, senza peraltro trascurare l’interesse<br />
all’espansione occupazionale, che appartiene in<br />
primo luogo alla categoria <strong>dei</strong> giornalisti in genere:<br />
è infatti previsto che il processo di ammodernamento<br />
tecnologico deve favorire anche la<br />
nascita di nuove iniziative editoriali, nonché la<br />
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diffusione delle testate e l’ampliamento delle aree<br />
editoriali.<br />
Tracciate le linee guida, la norma indica le procedure<br />
da seguire per realizzare gli investimenti e<br />
i piani di trasformazione tecnologica. Quanto ai<br />
primi (v. il capitolo della norma in esame intitolato<br />
Investimenti), si prevede (oltre ad un esame<br />
annuale tra Fieg e Fnsi in ordine ai programmi<br />
globali degli investimenti) l’obbligo dell’editore<br />
di informare, anche tramite la Fieg, gli organismi<br />
sindacali in relazione a programmi che comportino<br />
appunto investimenti. Non è un caso che la<br />
norma contrattuale parli genericamente, per indicare<br />
il destinatario dell’informazione, di organismi<br />
sindacali: poiché l’informazione è dovuta a livello<br />
nazionale o territoriale o aziendale, a seconda –<br />
evidentemente – della portata dell’investimento<br />
previsto nel programma, è conseguente che il<br />
destinatario dell’informazione sarà l’organismo<br />
sindacale del livello di volta in volta interessato<br />
alla realizzazione del programma. In altre parole,<br />
se l’editore ha uno sviluppo territoriale nazionale