Scarica (PDF) - Ordine dei Giornalisti
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Art.2 Art.42<br />
Investimenti ed innovazioni tecnologiche<br />
L’utilizzazione <strong>dei</strong> sistemi elettronici editoriali e di ogni altro supporto tecnologico da<br />
parte delle redazioni deve favorire lo sviluppo del pluralismo, il miglioramento della<br />
qualità dell’informazione e l’economicità di gestione delle imprese. Questi obiettivi<br />
devono essere realizzati, oltre che con l’ammodernamento degli impianti, anche<br />
attraverso l’adozione di nuovi modelli di organizzazione del lavoro redazionale che<br />
favoriscano incrementi di produttività dell’impresa. Il processo di ammodernamento<br />
deve inoltre favorire la nascita di nuove iniziative, lo sviluppo della diffusione e l’ampliamento<br />
delle aree di mercato.<br />
Investimenti<br />
La FIEG e la FNSI procederanno annualmente all’esame <strong>dei</strong> programmi globali degli<br />
investimenti previsti nel settore a breve e medio termine.<br />
Gli editori, anche tramite la FIEG, informeranno a livello nazionale, territoriale, aziendale<br />
e di gruppo gli organismi sindacali <strong>dei</strong> giornalisti su programmi che comportino<br />
iniziative editoriali - sia da parte di aziende esistenti che da parte di nuovi operatori<br />
del settore - la creazione di insediamenti produttivi, ampliamenti o trasformazioni<br />
di quelli esistenti, utilizzazione del colore nei quotidiani, illustrando i criteri generali<br />
che li ispirano per quanto concerne la localizzazione, l’occupazione e la qualificazione<br />
professionale <strong>dei</strong> giornalisti. L’utilizzazione <strong>dei</strong> sistemi editoriali, compreso il processo<br />
di videoimpaginazione, deve essere realizzata garantendo la professionalità<br />
del singolo giornalista, senza determinare impropria redistribuzione di mansioni con<br />
altre categorie e con il fine di valorizzare la qualità del prodotto redazionale inteso<br />
come opera intellettuale collettiva.<br />
In particolare, deve essere garantito al corpo redazionale e - nell’ambito delle rispettive<br />
competenze - a ciascun giornalista e ai singoli settori l’accesso a tutta l’informazione<br />
che affluisce al sistema anche attraverso l’utilizzazione <strong>dei</strong> VDT nell’ambito<br />
dell’attività lavorativa.<br />
Piani di trasformazione tecnologica<br />
I piani di trasformazione tecnologica devono essere impostati con visione globale<br />
delle finalità che si vogliono raggiungere e contenere le necessarie indicazioni<br />
sull’organizzazione del lavoro redazionale. Programmi parziali di intervento per singoli<br />
settori redazionali devono essere motivati come tali e fornire indicazioni sui<br />
limiti di estensione successiva ad altri settori.<br />
I piani presentati dall’azienda dovranno contenere precise indicazioni sulle scelte<br />
editoriali che sono a base del progetto, sull’impostazione tecnico-produttiva (anche<br />
in caso di utilizzo di servizi telematici e di banche dati) e sui criteri di organizzazione<br />
del lavoro ritenuti più rispondenti per la realizzazione del prodotto e per il miglioramento<br />
del suo livello qualitativo. In tal senso i piani debbono evidenziare le caratteristiche<br />
del sistema editoriale e i criteri della sua utilizzazione da parte della redazione<br />
centrale e delle redazioni decentrate, nonché le misure per garantire adeguate condizioni<br />
ambientali e la tutela della salute del giornalista.<br />
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