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DEMOCRAZIA SOSTANZIALE E ANALISI ECONOMICA DEL DIRITTO

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Staatswissenschaft –, a causa della rottura paradigmatica con le basi giusnaturaliste<br />

dei classici, agì come giustificazione del ruolo che il diritto assunse, poco a poco,<br />

nei confronti della società; b) la ripercussione degli studi tedeschi, da un lato, ma<br />

anche le nuove scoperte fatte dai marginalisti – inglesi –m, dall’altro,<br />

posteriormente rinvigoriti e sorti negli Stati Uniti con la Progressive Era,<br />

evidenziarono il ruolo dell’economia nell’amito giuridico e politico, il cui intuito<br />

era quello di formare una misura obiettiva del benessere sociale che permettesse di<br />

dar vita e di giustificare la creazione di una politica statale della ridistribuzione<br />

della ricchezza: si forma, in questo modo, il primo movimento law and economics; c)<br />

solo in virtù di un modo peculiare di pensare l’economia, cioè, nei modelli<br />

dell’efficienza economica – innanzi tutto in Pareto e, poi, in Kaldor–Hicks –<br />

argomentata in favore di una sterilità politica e fondata sulle basi di una<br />

rivoluzione positivista, non per questo distorta, che si sviluppò il secondo<br />

movimento law and Economics.<br />

Sotto quest’aspetto, l’analisi economica del diritto contemporaneo<br />

privilegiò l’ordinalismo soggettivista neoclassico imperniato nella scarsità come<br />

fondamento della vita degli uomini, nella misura in cui, se determinati fini<br />

vengono raggiunti con un dispendio – economico – eccessivo dei mezzi per<br />

raagiungerli, tale prosieguo non è, oltre che economicamente rilevante, valido<br />

giuridicamente per il semplice motivo che le decisioni giuridiche – qualsiasi esse<br />

siano – devono essere efficienti.<br />

Pertanto, Posner sostituì l’utilitarismo con la massimizzazione della<br />

ricchezza come criterio normativo dell’efficienza perché: a) l’utilitarismo agisce<br />

sul piano dei fini e va contro l’economia marinalista soggettivista che si interessa<br />

solo nei mezzi – scarsità -; b) il valore, secondo egli, è più facile da misurare<br />

rispetto all’utilità; c) l’utilitarismo di tipo morale che egli desidera abolire.<br />

Tuttavia la domanda da porsi è: il problema non è sapere il motivo secondo il<br />

quale Posner lasciò da parte l’utilitarismo, ma come arrivò a basare la propria<br />

costruzione teorica sull’utilitarismo?<br />

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