DEMOCRAZIA SOSTANZIALE E ANALISI ECONOMICA DEL DIRITTO
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credeva in una legislazione progressiva all’implementazione del benessere<br />
collettivo 249.<br />
Se, da un lato, l’aspetto storico e statistico fu potenziato all’interno del<br />
dibattito economico dallo sprigionarsi della forza del movimento istituzionalista, il<br />
cui adeguamento al metodo induttivo promosso dalla Scuola Storica Tedesca fu una<br />
specie di rottura paradigmatica; dall’altro, l’inizio della rivoluzione Marginalista, che<br />
coniò il termine utilità marginale, fu di grande influenza nella riformulazione della<br />
teoria del valore 250 .<br />
Sotto un altro aspetto, al di fuori del costo storico della produzione, base<br />
della teoria del valore sviluppata dagli economisti politici classici, il valore di un<br />
bene non era più rapportato e dipendente alla quantità di lavoro a esso<br />
preventivamente impiegato, ma si legava a questioni soggettive stabilite dall’utilità<br />
marginale di ogni bene, la cui misura era stabilita da una valutazione<br />
comportamentale basata sulla motivazione marginale del pagare 251 .<br />
Nonostante la forte svolta conservatrice della corrente marginalista,<br />
determinata in particolare dal pensiero di Lionel Robbins 252 , all’inizio del terzo<br />
decennio del XX secolo, che svincolò le implicazioni della teoria neoclassica dell’idea<br />
del benessere sociale e, così, da un’analisi comparativa individuale dell’utilità, il<br />
progetto inizialmente costruito su un pilastro, fece si che si rafforzasse, in qualche<br />
modo, la proposta sempre più intensa dell’intervento statale sul mercato.<br />
Detto in altre parole, il marginalismo fu una specificazione coerente,<br />
trattandosi dell’interesse dei progressisti, di comprendere come gli incentivi umani<br />
249 HOVENKAMP, Herbert. The First Great Law & Economics Moviment..., op. cit., p. 995.<br />
250 JEVONS, William Stanley. The Theory of Political Economy. 3.ed. London Macmillan, 1888.<br />
Disponibile on line: http://oll.libertyfound.org/title/652.<br />
251 HOVENKAMP, Herbert. Knowledge About Welfere..., op. cit., p. 817.<br />
252 ROBBINS, Lionel. Interpersonal Comparisons of Utility. In: Economic Journal. N° 635. 1938, p. 635.<br />
Nonostante la chiara divergenza metodologica tra i Neoclassici che seguirono la scia di Robbins – e che<br />
difendevano l’equilibrio a lunga scadenza, la concorrenza perfetta, ecc. – e la Scuola Austriaca di<br />
Economia, identificata dal pensiero di autori come, per esempio, von Mises e Friedrich Hayek, è<br />
importante mettere in luce l’influenza dell’una sull’altra, nella misura in cui Robbins seguì<br />
assiduamente il famoso seminario promosso da Misses presso la Camera del Commercio di Vienna -<br />
privatseminar –, sviluppatosi tra il 1920 e il 1930. Forse sorse in virtù di queste discussioni, il<br />
soggettivismo sostenuto da Robbins. Vedere: HUERTA DE SOTO, Jesús. Escola Austríaca. Mercado e<br />
criatividade empresarial. Lisboa: Causa Liberal, 2005, p. 169–70.<br />
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