DEMOCRAZIA SOSTANZIALE E ANALISI ECONOMICA DEL DIRITTO
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In qualsiasi caso, sono numerosi i dubbi e le domande rispetto ai più<br />
svariati temi, interni ed esterni, che la proposta di analisi economica del diritto<br />
comprende. Quelle qui poste ebbero un obiettivo appurato e paradigmatico:<br />
L’analisi economica del diritto – come fu ampiamente indicata dal secondo<br />
movimento iniziato presso l’Università di Chicago e, in particolare, nella sua<br />
riadattazione post Chicago – esaminata secondo la prospettiva dello Stato<br />
Costituzionale di Diritto che, nella determinazione garantista, ha nella democrazia<br />
sostanziale il suo nucleo rigido.<br />
È da questa previsione che sorgono le domande: fino a che punto è<br />
possibile – e importante – accettare che non esiste una teoria ben appurata<br />
soggiacente a questa determinazione antiteorica dell’analisi economica del diritto<br />
post Chicago? Come, in tale prospettiva – di possibilità/importanza – non mettere<br />
a richio l'idea stessa di Stato di Diritto e della democrazia da questo dipendente,<br />
nella misura in cui ambedue sono fondati su una tesi basata nella garanzia di<br />
diritti fondamentali? Come sarebbe plausibile adeguare l’analisi economica del<br />
diritto al paradigma contemporaneo dello Stato Costituzionale e Democratico di<br />
Diritto, ai suoi limiti e vincoli provocati dalla normatizzazione dei diritti<br />
fondamentali? Come smantellare il carattere arbitrario dei vincoli economici<br />
proposti dal secondo movimento dell’analisi economica del diritto, nella misura<br />
in cui la stessa sostanza della democrazia passa attraverso il processo costituente<br />
democratico, proprio quel processo che il secondo movimento dell’analisi<br />
economica del diritto ne vuole rinnegare l’importanza?<br />
In realtà, per la non rottura con lo Stato di Diritto secondo il modello del<br />
costituzionalismo contemporaneo, né la sua minaccia o debolezza, ma<br />
mantenendo arricchita la possibilità di considerare la proposta di praticità<br />
funzionale al diritto dell’analisi costo/beneficio, per esempio, è necessario che il<br />
nesso dell’obbligo della sfera pubblica alla presa di decisioni parta dall’ambito dei<br />
diritti costituzionalizzati, quelli fondamentali e, perciò, indecidibili, che vincolano<br />
sia il potere pubblico alla sua soddisfazione e protezione, ma anche l’autonomia<br />
privata alla proibizione della sua lesione e disposizione.<br />
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