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DEMOCRAZIA SOSTANZIALE E ANALISI ECONOMICA DEL DIRITTO

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queste preferenze, le quali erano condotte dal processo evolutivo, cioè, tali<br />

preferenze non erano nient’altro che l’istinto di sopravvivenza che ogni essere umano<br />

portava con sé, la cui contingenza era determinata da questo processo.<br />

Così, il pensiero giuridico progressista aveva una complessa radice che,<br />

tuttavia, non impediva di indicare verso la distribuzione più equanime della<br />

ricchezza e per il rafforzamento del benessere sociale: da un lato, per quanto<br />

riguarda le sue basi sulla scelta umana, era individualista e liberale; dall’altro,<br />

trattandosi della natura umana e del benessere, era chiaramente collettivista. Questo<br />

fece in modo che il movimento Law and Economics dei primi decenni del XX secolo<br />

fosse tecnico e formale, a causa della scoperta dell’utilità marginale; pratico e storico-<br />

materialista, a causa dello sviluppo dell’istituzionalismo economico 257. Nonostante<br />

tutto ciò, trattandosi della teoria sociale per la quale fu costruito il pensiero legale<br />

progressista, si privilegiava il repubblicanesimo, a discapito dell’idea liberale<br />

classica 258 .<br />

In qualsiasi caso, l’istituzionalismo e il marginalismo, in quel periodo, ebbero<br />

un rapporto virtuoso, nella misura in cui ambedue riconoscevano, secondo l’idea<br />

progressista della concezione sociale del valore economico, il confronto<br />

interpersonale dell’utilità. Gli istituzionalisti non rifiutavano il marginalismo come<br />

principio basilare della comprensione dell’economia, ma lo criticavano quando<br />

l’analisi marginale fu difesa come spiegazione completa, restrittiva e inesorabile del<br />

comportamento del mercato.<br />

Le fonti classiche dell’economia, in questo senso, furono colpite da due<br />

angolazioni diverse, raggruppati dalla convinzione progressista che la concezione<br />

sociale del valore economico era implicita nel marginalismo, a differenza dell’idea<br />

chiusa e conservatrice del valore dei classici, modellata unicamente sulla concezione<br />

del costo della produzione e senza nessuna composizione sociale.<br />

257 Quanto allo sviluppo dell’istituzionalismo negli USA vedere: THORSTEIN, Veblen. The theory of<br />

business enterprise. New York: Charles Scribner’s sons, 1904. THORSTEIN, Veblen. Theory of leisure<br />

class, New York: Macmillan, 1899. COMMONS, John. Law and Economics. Yale Law Journal. N° 34,<br />

February, 1925. COMMONS, John. Institutional economics. New York, McMillan, 1934.<br />

258 HOVENKAMP, Herbert. Knowledge About Welfere..., op. cit., p. 810.<br />

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