DEMOCRAZIA SOSTANZIALE E ANALISI ECONOMICA DEL DIRITTO
DEMOCRAZIA SOSTANZIALE E ANALISI ECONOMICA DEL DIRITTO
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capace di raggiungere – e modificare – in maniera paradigmatica, il nucleo<br />
essenziale dello Stato di Diritto contemporaneo, sia per avvalersi delle nuove<br />
forme di proprietà, che dipendevano dalla libertà pubblica, sia per vincolare il<br />
diritto al meccanismo di mercato: in un modo o nell’altro, il risultato indicò la<br />
scarsità, peró, non per la scarsità delle risorse, oggetto dell’economia neoclassica<br />
soggettivista, ma per quella legata alle garanzie giuridiche fondamentali di tutti<br />
gli esseri umani.<br />
2.3 - La difesa delle basi garantiste dello Stato Costituzionale: possibiltà giuridiche<br />
dell’analisi economica del diritto post Chicago<br />
La complessità strutturale e la pruralità teorica con le quali si disegnarono<br />
le proposte per analizzare economicamente il diritto non offuscarono la nitidezza<br />
con la quale il secondo movimento dell’analisi economica, in generale, e la sua<br />
versione più recente post Chicago, in particolare, si addentrarono nel pensiero<br />
giuridico contemporaneo.<br />
Specificamente rispetto a quest’ultima posizione, in modo sintetico è<br />
possibile fare il seguente riassunto esterno della proposta: si formulò una specie<br />
di ambivalenza indeterminata, la cui convinzione nella concezione di diritto<br />
flessibile e intuitiva finì per potenziare una componente normativa fissa<br />
all’efficienza economica: la massimizzazione della ricchezza. A partire da ciò,<br />
furono ricaratterizzati i fattori giuridicamente rilevanti, i quali furono dettati e<br />
determinati dall’analisi merceologica di costo/beneficio. Internamente, invece, il<br />
raziocinio potè seguire il seguente modello: se tutti i valori giuridici,<br />
indistintamente, furono ridotti a delle preferenze e, in questo modo, si privilegiò<br />
la soddisfazione della preferenza – o del diritto – economicamente più efficiente,<br />
fu determinata la preferenza più rilevante giuridicamente per: da un lato,<br />
renderla paragonabile; dall’altro, per privilegiare un valore sociale genuino adatto<br />
a vincolare la decisione politica/giurisdizionale all’economia e rifiutare qualsiasi<br />
teoria costituzionale a priori.<br />
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