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DEMOCRAZIA SOSTANZIALE E ANALISI ECONOMICA DEL DIRITTO

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Senza dubbio, in qualque misura, l’economia politica di Keynes 553 – autore<br />

della struttura base del New Deal – in risposta alla crisi del 1929, serve da<br />

ispirazione alla celebre dichiarazione di Franklin Delano Roosevelt del 1941 554, suo<br />

manifesto antitotalitario, dove sintetizza, tra le altre tre libertà 555, la necessità che<br />

tutti gli esseri umani siano liberi dalle necessità delle cose economiche.<br />

Il discorso di Roosvelt, anche se non esiste nessun legame intrinseco 556 con<br />

la Costituzione di Weimar, riconobbe implicitamente il percorso tracciato dalla<br />

carta tedesca rispetto alla necessità del riconoscimento, dell’istituzionalizzazione<br />

e della protezione dei diritti sociali e, di conseguenza, della limitazione e della<br />

direzione economica con questo fine, che in realtà era, paradossalmente, una delle<br />

tre colonne della New Deal a salvaguardia dello stesso sistema economico. In<br />

qualsiasi caso, si dimostrava determinante ridimensionare l’affinità esistente tra<br />

economia e politica come mezzo propizio per un rinnovamento economico,<br />

sociale e democratico.<br />

È così innegabile l’idea che sia le proposte della Costituzione di Weimar,<br />

sia l’avvento della politica americana del New Deal, hanno rappresentato un<br />

simbolo storico, determinante alla ridefinizione e all’estensione dei diritti sociali<br />

fondamentali, posti oltre l’individualismo conservatore che aveva lo scopo di<br />

fornire una protezione illimitata della proprietà privata, dimensionando così,<br />

553 KEYNES, John Mayard. Teoria Generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta. Torino: Utet<br />

Libreria, 2005.<br />

554 ROOSEVELT, Franklin Delano. The Four Freedoms. 1941., disponível em:<br />

http://www.americanrhetoric.com/speeches/fdrthefourfreedoms.htm.<br />

555 Idem., Ibidem., Liberdade de expressão, liberdade de culto e de luta contra o medo.<br />

556 Nulla indica un legame a priori delle espressioni del presidente americano con la carta tedesca del<br />

1919, nonostante gli scopi diversi a posteriori presentino un ideale comune emblematico, di<br />

riconoscere, e in alcun modo, garantire i diritti sociali allo stesso ritmo dei diritti di libertà. Nemmeno<br />

questo vuol dire che Roosvelt abbia difeso, con forza, l’idea dela democrazia sociale come i<br />

socialdemocratici tedeschi difendevano. È risaputa, nel suo discorso, questa sì, la sua avversione per i<br />

sistemi totalitari. Tra le numerose differenze e incompatibilità tra le culture giuridico-politiche tedesca<br />

e americana, che non permettono una stessa concezione di democrazia sociale, c’è l’idea dello stato di<br />

diritto, o meglio, Rechtsstaat per i tedeschi e Rule of Law per gli americani, anche quest’ultimo in<br />

alcun modo diverso da quello inglese. Vedere la sintesi di: ZOLO, Danilo. Teoria e critica dello<br />

Stato di Diritto. In: COSTA, Pietro; ZOLO, Danilo. Lo Stato di Diritto. 3.ed. Milano: Feltrineli, 2006,<br />

p. 17-73. Sulla a versione tedesca vedere: GOZZI, Gustavo. Democrazia e diritti. op. cit., p. 58 e seg.<br />

Quanto al rule of law, oltre al classico libro di DICEY, Albert Venn. Introduction to the Study of the<br />

Law of the Constitution. Boston: Adamant Media Corporation, 2005., anche l’opera di: CRAIG, Paul. P.<br />

Public Law and Democracy in the United States and the United Kingdom. USA: Oxford University Press,<br />

1991.<br />

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