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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO - fasopo

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opinioni in merito al socialismo albanese, di cui peraltro, a parte la condanna<br />

dell’imperialismo sovietico il gruppo dirigente del TPLF conosceva ben poco, è<br />

innegabile che a cavallo degli anni 90 il TPLF inizia ad adottare il linguaggio della<br />

democrazia liberale 348 .<br />

La formula con cui vengono tranquillizzati gli interlocutori internazionali, ed in<br />

particolare americani, che per loro stessa ammissione conoscono pochissimo il TPLF<br />

ed hanno avuto con la sua leadership solo scarsi contatti, è riassunta nella<br />

presentazione del TPLF che Meles Zenawi traccia per Paul Henze – dal 1977<br />

consigliere per l’Etiopia di Zbignew Brzezinski, US National Security Advisor<br />

durante la presidenza Carter - nel corso del suo viaggio a Washington nel 1990:<br />

“Noi non siamo un movimento marxista-leninista. Non applichiamo il marxismoleninismo<br />

in Tigray. Il nome della nostra organizzazione non include nessun riferimento<br />

al marxismo leninismo. Ma è vero che abbiamo dei marxisti nel nostro movimento. Io<br />

stesso ero un marxista convinto quando ero studente all’Haile Selassie I University<br />

all’inizio degli anni ’70, e il nostro movimento era ispirato dal marxismo. Ma<br />

imparammo che il marxismo non era una buona formula per la resistenza al Derg e per la<br />

nostra lotta per il futuro dell’Etiopia 349 .<br />

L’adozione del modello della democrazia di mercato, contrariamente a quanto<br />

potrebbe lasciar presupporre l’iniziale formazione marxista leninista del gruppo<br />

dirigente del TPLF, ed il fatto che i più influenti di loro militino addirittura nella<br />

MLLT, non rappresenta tanto una rottura con l’ideologia del Fronte, né una semplice<br />

adesione strumentale e di facciata, quanto piuttosto la naturale evoluzione del<br />

percorso del TPLF, caratterizzato dalla continua discussione, negoziazione e<br />

ridefinizione di programmi, obiettivi e strumenti in campo di politica economica.<br />

John Young, ad esempio, nel descrivere la realizzazione della riforma dell’assetto<br />

fondiario così come le misure adottate per la promozione dei diritti e il miglioramento<br />

della condizione femminile, dimostra come le politiche del TPLF sono sempre state<br />

non solo concordate con la popolazione locale, ma progressivamente e<br />

periodicamente riviste e modificate per evitare che alienassero i consensi della classe<br />

contadina e l’appoggio dell’influente Chiesa Ortodossa 350 . Ricorrendo al gergo del<br />

mondo della cooperazione allo sviluppo, Bitew Belai descrive questa strategia come<br />

348<br />

Cfr S. Vaughan, The Addis Ababa transitional conference of July 1991: its origins, history and<br />

significance, op.cit.<br />

349<br />

P. Henze, Ethiopia in Menghistu Final Years. Vol.II. Until the last bullet, Addis Abeba, Shama<br />

Books, 2007, p. 175.<br />

350<br />

Cfr J. Young, Peasant Revolution in Ethiopia: The Tigray People's Liberation Front, 1975-1991,<br />

op. cit., cap. VII.<br />

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