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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO - fasopo

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provveduto a regolarlo attraverso la Proclamation N. 40/1996. L’obiettivo ufficiale<br />

dell’intervento era quello di razionalizzare il settore e favorire la sua espansione per “offrire<br />

servizi finanziari ai poveri secondo modalità sostenibili ed orientate alla crescita”, evitando<br />

al tempo stesso il coinvolgimento di attori non professionisti, ma soprattutto il proliferare di<br />

soggetti autonomi ed indipendenti 658 .<br />

Il risultato di questa operazione è stato la creazione di una delle reti di microfinanza<br />

più grandi del continente africano, con 1,5 milioni di clienti. E di promuovere il controllo di<br />

questo mercato da parte di cinque gradi istituzioni di microfinanza, (ACSI, DECSI,<br />

OCSSCO, ADSCI and OMO) controllate dai governi regionali (rispettivamente Amhara,<br />

Tigray, Oromia, Addis Abeba, SNNPR) operanti nei rispettivi territori, secondo una pratica<br />

unica nel continente africano 659 . Insieme queste istituzioni controllano l’80% del settore; le<br />

due istituzioni principali, ACSI e DECSI, da sole arrivano al 60%, confermandosi tra le più<br />

grandi del genere in tutta l’Africa. Il controllo di queste istituzioni avviene attraverso la<br />

proprietà delle quote del loro capitale, nonché tramite figure politiche chiave nominati<br />

all’interno dei loro consigli d’amministrazione. Ad esempio le quote di DESCI – più<br />

conosciuta con il nome rivoluzionario di Dedebit, in omaggio alla prima base del TPLF –<br />

sono controllate all’80% dal governo regionale del Tigray e per il restante 20% dalla ong<br />

REST, il cui direttore, Tekleweyn Assefa,ex-guerrigliero del TPLF di cui oggi è membro<br />

del politburo, è anche presidente di <strong>DI</strong>CSI.<br />

Accanto alle istituzioni affiliate ai governi, ne esistono anche di private – in tutte le<br />

regioni eccetto il Tigray - generalmente sostenute da ong o da donatori internazionali, ma<br />

con una presenza sul territorio ed un giro d’affari decisamente inferiore. Per loro risulta<br />

difficile competere con il sostegno offerto dal governo alle sue istituzioni, che si<br />

concretizza in continue iniezioni di capitale, agevolazioni per accedere ai prestiti bancari, e<br />

sostegno attraverso risorse strutture e personale della pubblica amministrazione.<br />

A livello locale, il sostegno offerto dal governo alle istituzioni di microfinanza<br />

affiliate si concretizza spesso nella condivisione delle sedi, che vengono aperte direttamente<br />

all’interno degli uffici dell’amministrazione pubblica, nonché attraverso la partecipazione<br />

attiva di quadri e funzionari alla selezione dei clienti 660 . Le aree e i kebele di intervento<br />

delle istituzioni di microfinanza vengono individuate insieme ai funzionari della woreda<br />

658 J. Sebstad, Ethiopia. Short Study on Microfinance, Stoccolma, SIDA, 2003.<br />

659 German Technical Cooperation (GTZ), Access to finance in Ethiopia, Report in the Framework of the<br />

Engineering Capacity Building Project (ECBP) Addis Abeba, ottobre 2007.<br />

660 Intervista, Retta Gudisa, economista, Ufficio di Cooperazione dell’Ambasciata Italiana in Addis Abeba<br />

Addis Abeba, luglio 2008.<br />

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