UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO - fasopo
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istituzionalizzata attraverso il consolidamento di un’élite rivoluzionaria in classe<br />
politica professionalizzata e la sua trasformazione in classe dominante grazie<br />
all’accumulazione primitiva di capitale resa possibile da un’ambigua inserzione<br />
nell’economia mondo.<br />
Adottando la prospettiva della sociologie historique du politique 66 , la ricerca si<br />
propone dunque di analizzare la formazione dello stato nell’Etiopia contemporanea 67 ,<br />
alla luce del percorso politico ed ideologico della sua classe dirigente e della sua<br />
inserzione nell’economia mondo. L’obiettivo è quello di comprendere attraverso<br />
quali dinamiche e con quali risultati, un’élite di rivoluzionari, professionalizzatasi in<br />
classe dirigente, aderisce al modello della democrazia liberale e all’agenda della good<br />
governance promosse dai paesi donatori e dalle agenzie di cooperazione allo<br />
sviluppo.<br />
L’adozione di questa prospettiva, attraverso il riconoscimento della storicità<br />
propria di ogni situazione termidoriana, permette innanzitutto di relativizzare il peso<br />
della “cultura politica etiopica”, evitando spiegazioni di tipo culturalistico che<br />
attribuiscono il fallimento della transizione al carattere immutabile di questa.<br />
L’accento sulla contingenza propria dell’idea di “situazione” aiuta inoltre a cogliere<br />
la specificità del repertorio politico dell’elite dominante, mettendo in risalto sia<br />
l’influenza del vissuto rivoluzionario che le pratiche di appropriazione e ibridazione<br />
dei concetti e delle tematiche che costituiscono il leit motiv della globalizzazione<br />
neoliberale. E al tempo stesso autorizza ad analizzare gli effetti di questa<br />
appropriazione sulla trasformazione dell’economia morale dei cittadini etiopici, come<br />
ad esempio l’ethos democratico che si registra nel comportamento elettorale urbano<br />
in occasione delle elezioni del 2005, sintomatico dell’aspirazione all’inserimento<br />
nella modernità globale stimolata dall’aumento del tasso d’istruzione, dalla fruizione<br />
di media internazionali e dall’influenza della diaspora 68 .<br />
L’analisi della formazione della classe dominante permette anche di integrare le<br />
letture neopatrimoniali in un quadro che sottolinea l’importanza dell’ideologia, ma<br />
66<br />
J-F. Bayart,. "Comparer par le bas" e "Comparing from below", Sociétés politiques comparées, 1,<br />
janvier 2008, www.<strong>fasopo</strong>.org<br />
67<br />
Rifacendosi alla distinzione tra “costruzione” e “formazione” dello stato proposta da Bruce Barman<br />
e John Lonsdale, che considerano la seconda “un processo storico in gran parte involontario e<br />
contraddittorio di conflitti, negoziazioni e compromessi tra differenti gruppi”. B. Berman e J.<br />
Lonsdale, Unhappy Valley: Conflict in Kenya and Africa, James Currey, Eastern African Studies, p. 5,<br />
1992.<br />
68<br />
B. Tamru, « Le rôle du vote urbain dans les élections éthiopiennes de 2005 », in Afrique<br />
contemporaine, no 216, 2005/4, pp.. 183-202, 2005<br />
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