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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO - fasopo

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incombente della crisi. Così ad esempio Terrence Lyons, a proposito delle elezioni<br />

del 2005, sostiene che in Etiopia è ancora in corso un “instabile processo di<br />

transizione, in seguito ad una vertiginosa serie di opportunità sperperate e strategie di<br />

cattiva fede da parte dei principali contendenti”. La situazione nel gennaio 2006 viene<br />

descritta come “instabile e pericolosa” anche se il relativo successo dell’opposizione<br />

e il rinnovato impegno della comunità internazionale a condizionare al rispetto della<br />

good governance l’aumento degli aiuti promesso al vertice del G8 di Gleanagles,<br />

vengono interpretati come segnali positivi per “avviare l’Etiopia lungo un processo di<br />

transizione verso un futuro più stabile, prospero e democratico” 21 .<br />

3. La cultura politica etiopica e i suoi limiti<br />

Alle analisi istituzionali o normative del processo di transizione etiopico, in<br />

anni più recenti si sono affiancate e contrapposte le ricerche incentrate sulle pratiche<br />

politiche e le relazioni di potere che soggiacciono al regime del federalismo etnico,<br />

con l’obiettivo di tracciarne un primo bilancio ad ormai più di dieci anni dalla sua<br />

introduzione 22 . Questi studi si sono concentrati in particolare sull’esercizio autoritario<br />

e clientelare del potere, attraverso la struttura gerarchica e centralizzata del partito al<br />

governo, che svuota di significato la facciata federale, decentralizzata e democratica<br />

del sistema 23 . Più che alla novità rappresentata dall’architettura federale, l’analisi si<br />

rivolge così alla continuità di pratiche e strumenti di controllo che l’EPRDF<br />

intrattiene con i governo che l’hanno preceduto 24 . Nonostante l’enfasi sul<br />

cambiamento e sulla modernizzazione del paese proposta da tutti i regimi che si sono<br />

succeduti alla sua guida, “le persone al potere continuerebbero infatti ad agire come<br />

gli ufficiali dell’Etiopia imperiale” 25 .<br />

21 Ibid, p. 158<br />

22 Cfr D. Turton, (ed.), Ethnic Federalism. The Ethiopian Experience in Comparative Perspective,<br />

Eastern African Studies, James Currey, Oxford, 2006.<br />

23 L. Aalen, Ethnic federalism in a dominant party state: The Ethiopian experience 1991-2000, Chr.<br />

Michelsen Institute (CMI Report R 2002:2) 2002; S. Pausewang, K. Tronvoll e L. Aalen, Ethiopia<br />

since the Derg: A Decade of Democratic Pretension and Performance Londra-NY, Zed Books, 2002.;<br />

E. J. Keller, “Etnhic federalism, fiscal reform, development and democracy in Ethiopia”, in African<br />

journal of political science, 7 (1), pp. 21-50, 2002; S. Vaughan e K. Tronvoll, The Culture of Power in<br />

Contemporary Ethiopian Political Life. Stockholm: Sida, 2003; P. Chaine, “Clientelism and Ethiopia’s<br />

post 1991 decentralisation”, Journal of Modern African Studies, 45(3), pp. 355-384, 2007.<br />

24 Cfr S. Planel, “Du centralisme a l’ethno-federalisme. La decentralisation conservatrice de<br />

l’Éthiopie”, in Afrique contemporaine, no 221, p. 87-105, 2007<br />

25 E. Poluha, The power of continuity. Ethiopia through the eyes of its children, Stoccolma, Nordiska<br />

Afrikainstitutet, 2004.<br />

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