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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO - fasopo

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temporale del cosiddetto “periodo di transizione” (1991-1995) esamina le dinamiche<br />

con cui il TPLF, attraverso la coalizione dell’EPRDF, istituzionalizza i fondamenti<br />

della rivoluzione disegnando per lo stato un nuovo assetto federale e opta<br />

autonomamente per un’adesione dialettica al modello della democrazia liberale<br />

promosso dalla comunità internazionale. Nel terzo capitolo viene descritto<br />

l’inserimento nell’economia mondo attraverso la captazione ed il controllo della<br />

rendita degli aiuti, e l’appropriazione e ibridazione del repertorio politico della lotta<br />

alla povertà e della good governance proposti dall’apparato internazionale dello<br />

sviluppo. Infine il quarto capitolo descrive i meccanismi di funzionamento concreto,<br />

così come i limiti, del disegno di controllo ed inquadramento della popolazione<br />

portato avanti dal governo etiopico in nome della good governance, a partire<br />

dall’analisi delle dinamiche del decentramento amministrativo in corso nel paese.<br />

6. Metodologia: decifrare l’ambiguità<br />

La scelta dell’approccio della sociologie historique du politique ed in<br />

particolare del paradigma della “situazione termidoriana” è essa stessa frutto di una<br />

“situazione” personale, intesa come “l’insieme delle relazioni concrete che<br />

determinano l’azione dell’essere umano in un momento dato della sua storia” 72 .<br />

L’insoddisfazione per aver sperimentato sul terreno, attraverso l’esperienza<br />

lavorativa, i limiti dell’approccio della transitologia e dell’applicazione all’Etiopia<br />

delle sue ricette in materia di decentramento, società civile e good governance, mi ha<br />

spinto ad intraprendere un dottorato di ricerca per approfondire l’analisi. L’incontro<br />

all’Università di Torino con Jean-François Bayart mi ha offerto l’occasione di<br />

familiarizzare con un approccio alternativo allo studio delle società politiche africane,<br />

che la fiducia di Alfio Mastropaolo mi ha permesso di testare attraverso lunghi<br />

periodi di soggiorno e ricerca sul terreno.<br />

Lo spirito di questa tesi accoglie così l’invito rivolto da Bayart, attraverso le<br />

parole di Giovanni Levi, ad interpretare la politica comparata come “condivisione di<br />

interrogativi in merito all’esercizio del potere” più di risposte in termini di tipologie,<br />

classificazioni e relazioni causali 73 . E, accogliendone l’invito, ne ho anche svaligiato<br />

72<br />

J-F. Bayart, Le concept de situation thermidorienne: régimes néo-révolutionnaires et libéralisation<br />

économique, op. cit., p. 64.<br />

73<br />

Cfr J. F. Bayart,. "Comparer par le bas", op. cit.<br />

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