UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO - fasopo
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che si esprimi in Inglese o in Amarico. Approfittando della scarsissima conoscenza della<br />
lingua locale da parte degli osservatori internazionali, Meles utilizzerebbe infatti,<br />
esprimendosi in Amarico, un linguaggio decisamente meno accomodante e più<br />
“decisionista”.<br />
La figura di Meles resta sostanzialmente sconosciuto a livello internazionale fino alla<br />
fine degli anni ’80, quando inizia a prendere parte alle conferenze di mediazione<br />
internazionale che si tengono in Europa e Stati Uniti. Paul Henze, che dal 1976 si occupa di<br />
Etiopia per conto di Zibignew Brzezinski, consigliere per la sicurezza nazionale del<br />
presidente Carter, lo incontra per la prima volta a Washington soltanto nel 1990 472 . Cattura<br />
però subito i favori degli osservatori non appena si insedia ad Addis assumendo la carica di<br />
capo di stato temporaneo “dimostrando notevole arte di governo” e presiedendo la<br />
conferenza di Transizione con “pazienza, senso dell’umorismo e doti diplomatiche,<br />
conquistando l’ammirazione popolare dal momento che le sedute erano trasmesse in<br />
diretta” 473 . Analogamente, il Premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz, con un passato<br />
di chief economist alla Banca Mondiale, descrive con stupore ed ammirazione la sua ricerca<br />
di autonomia dalle istituzioni internazionali:<br />
“pur essendo un medico (…) dimostrò una conoscenza della materia – e una creatività – che ne<br />
avrebbero fatto uno studente esemplare in qualsiasi mio corso universitario. (…) A queste doti<br />
intellettuali si univa l’integrità personale: nessuno dubitava dell’onestà di Meles, e il suo<br />
governo venne raramente accusato di corruzione” 474 .<br />
Mentre Jeffrey Sachs, consegnandoli un premio internazionale, lo definisce “uno dei<br />
nostri più intelligenti leader mondiali” e riconosce che “le nostre discussioni economiche<br />
sono sempre state arricchenti. E’impegnato a favore della pace, della democrazia e di una<br />
rivoluzione verde” 475 .<br />
Questi apprezzamenti sono stati sanciti ufficialmente con numerosi premi e<br />
riconoscimenti internazionali in materia di pace e sviluppo ampliamente riportati dalla<br />
stampa governativa : il World Peace Prize per il suo ruolo di pacificatore del Corno<br />
d’Africa attraverso l’IGAD (Inter-Governmental Authority for Development) da parte del<br />
472<br />
P. Henze, Ethiopia in Menghistu Final Years. Vol.II. Until the last bullet, p. 174.<br />
473<br />
P. Henze, Ethiopia. The collapse of Communism and the transition to democracy: adjustment to Eritrean<br />
Independence, Santa Monica (CA), RAND, 1995<br />
474<br />
Cfr J. E. Stiglitz, Globalization and its discontents, Norton, 2002, p. 26.<br />
475 Keynote address and comment made by prof. Jeffrey Sachs, Director, Earth Institute at Columbia<br />
University, Quetelet Professor of Sustainable Development, Professor of Health Policy and Management,<br />
Director, United Nations Millennium Project, at the awarding of the first Yara Prize for a green revolution in<br />
Africa, September 3 2005, Oslo<br />
http://www.yara.com/en/sustaining_growth/societal_responsibility/green_rev_africa/yara_prize/speeches_yeff<br />
ry_sachs.html# (consultato il 5.10.2008)<br />
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