UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO - fasopo
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progetti di cooperazione finiscano per beneficiare attori ed associazioni private che<br />
rappresentano interessi particolari ed assicurare il loro utilizzo per l’interesse pubblico.<br />
L’insieme di queste pratiche rivela la tenace determinazione con cui l’EPRDF punta a<br />
controllare l’intera posta della rendita degli aiuti, giustificandola in base a principi tecnici di<br />
efficacia, ma con l’obiettivo del tutto politico di evitare l’emergere di “mediatori dello<br />
sviluppo” 433 alternativi, che rappresenterebbero un potenziale concorrente nella ricerca del<br />
consenso e del controllo della popolazione.<br />
2. Gli aiuti come fonte di legittimazione: la lotta continua!<br />
Nonostante il volume dei flussi di aiuti internazionale, a più di quindici anni<br />
dall’insediamento al potere, diventa sempre più difficile – se non imbarazzante - per l’élite<br />
rivoluzionaria ormai pienamente istituzionalizzata in classe dirigente, indicare chiaramente<br />
ed esplicitamente i responsabili delle contraddizioni economiche e sociali e dei conseguenti<br />
alti livelli di povertà che ancora attanagliano il paese. Non potendo più additare nel Derg o<br />
nell’elite Scioana-Amhara l’origine di tutti i mali, il nuovo nemico viene individuato più<br />
genericamente nell’arretratezza economica, e il discorso della lotta alla povertà rappresenta<br />
il principale registro attraverso cui il governo intende legittimare il suo operato ed il suo<br />
potere. “Oggi il nostro nemico è la povertà” è una frase ricorrente in tutte le interviste dei<br />
quadri e militanti del TPLF-EPRDF. Non si tratta di semplice retorica, quanto piuttosto<br />
della consapevolezza, che “il consenso e il sostegno della popolazione, in particolare di<br />
quella rurale, dipende dalla capacità di interpretare e offrire risposte pratiche ai suoi bisogni<br />
e di favorire lo sviluppo del paese” 434 , secondo la lezione appresa durante la lotta armata.<br />
La lotta alla povertà e lo sviluppo economico diventano così l’obiettivo principale<br />
della revolutionary democracy e del developmental state, come riconosciuto nel<br />
programma politico ed economico dell’EPRDF:<br />
Gli obiettivi della democrazia rivoluzionaria dell’EPRDF saranno pienamente raggiunti<br />
solamente se potreranno anche lo sviluppo economico. Perciò, lo sviluppo economico, il<br />
principale obiettivo della nostra organizzazione è fondamento e pilastro di tutti i nostri<br />
obiettivi. 435 .<br />
433<br />
T. Bierschenk, J-P. Chauveau, J-P. Olivier de Sardan, Courtiers en développement. Les villages africains<br />
en quête de projets, Parigi, Editions Karthala et APAD, 2001.<br />
434<br />
Intervista, Dr. Solomon Inquai, già coordinatore europeo di REST e poi primo speaker del Tigray<br />
Regional Council, Mekele, 02.07.08<br />
435<br />
EPRDF Program, disponibile sul sito del partito, www.eprdf.org.et (ultimo accesso 30 ottobre 2008).<br />
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