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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO - fasopo

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maggior parte di questi testi, così come di quelli ufficiali del governo etiopico, circola<br />

su internet sotto forma di documenti in formato Word, di cui magari esistono più<br />

versioni e di cui non sempre è chiaro lo status giuridico o la qualità – nel caso di<br />

documenti governativi - della traduzione dall’Amarico. Anche perché diversi studi e<br />

rapporti vengono commissionati, realizzati per poi esser dimenticati nel limbo di<br />

qualche scaffale o hard disk. Ciò dipende in alcuni rari casi dalla “scomodità”<br />

dell’analisi che urta qualche sensibilità governativa o, più banalmente, dalla sciatteria<br />

della burocrazia<br />

Per comprendere i meccanismi dell’ambiguità e districarmi in un contesto di<br />

chiusura ho adottato in prima persona un registro d’ambiguità, attraverso<br />

un’etnografia dei programmi di sviluppo che osservavo mentre vi partecipavo<br />

attivamente. La difficoltà della ricerca sul terreno in Etiopia, soprattutto in merito a<br />

tematiche politiche nel contesto della reazione autoritaria e intimidatoria da parte del<br />

governo all’indomani delle elezioni nazionali del 2005, mi ha imposto di adottare in<br />

prima persona un registro dell’ambiguità, sfruttando innanzitutto le occasioni di<br />

incontri e colloqui informali. Ma anche sovrapponendo lo sguardo del ricercatore al<br />

ruolo di operatore dello sviluppo e sfruttando i canali della cooperazione istituzionale,<br />

sia per un’analisi partecipata dell’interazione tra il governo etiopico e la comunità<br />

internazionale, che come porta di entrata per avere acceso a funzionari locali e<br />

nazionali. Una sovrapposizione che non ha alterato i risultati della ricerca, ma che al<br />

massimo ha ritardato la fine della tesi.<br />

La metodologia di raccolta dati sul campo ha visto quindi l’uso di interviste<br />

individuali semi-strutturate, riviste a seconda del profilo dell’intervistato, con raccolta<br />

di appunti scritti; la lista dei contatti è stata elaborata, cercando di identificare<br />

personaggi di rilievo e con l’attenzione a rappresentare una pluralità di voci. Dopo<br />

l’elaborazione di una prima lista, si è cercato di ampliarla nel corso della ricerca,<br />

sfruttando anche la metodologia snowball, chiedendo cioè agli intervistati ulteriori<br />

contatti su persone che loro ritenevano rilevanti ai fini dello studio, fino a quando i<br />

contatti non si sono ripetuti. Le interviste si sono svolte in due periodi: tra gennaio e<br />

agosto 2006 ad Addis Abeba e nelle zone di Arsi e Bale, nella regione Oromia; tra<br />

novembre 2007 e luglio 2008 ad Addis Abeba e in Tigray (Axum, Adwa, Mekelle).<br />

Inizialmente, si era scelto di raccogliere i dati attraverso delle registrazioni audio, ma<br />

in seguito se ne è abbandonato l’uso perché nel contesto del clima repressivo ed<br />

intimidatorio che si respira negli ultimi anni in Etiopia, ciò sembrava potenzialmente<br />

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