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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO - fasopo

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urocrazia statale a quella internazionale. Il loro percorso è paradigmatico dei processi di<br />

accumulazione e ascesa sociale attraverso l’extraversione della rendita degli aiuti, così<br />

come di quelli di appropriazione e ibridazione dei generi discorsivi della lotta alla povertà e<br />

della good governance. La loro azione è la manifestazione concreta del fatto che i governi<br />

dei paesi africani non sono semplici recettori passivi dei modelli imposti loro dalla vulgata<br />

neo-liberale, prima sotto forma di liberalizzazioni economiche e successivamente attraverso<br />

la promozione della good governance 718 . Parafrasando Michel de Certeau, l’apparato<br />

internazionale dello sviluppo offre piuttosto il vocabolario e la sintassi – in questo caso<br />

quelli della good governance – con cui gli attori locali costruiscono le proprie frasi<br />

originali 719 .<br />

Le iniziative e i programmi in materia di decentramento amministrativo, pilastro della<br />

good governance agli occhi sia dei donatori che del governo, rappresentano un efficace<br />

esempio del funzionamento di questi meccanismi e strategie. In reazione al preoccupante<br />

calo di consensi registrato alle elezioni del 2005, il governo etiopico ha infatti lanciato<br />

l’iniziativa per la “Good governance nelle aree rubane e rurali”. L’autonomia e la<br />

discrezione –per non dire la segretezza – nei confronti dei donatori con cui l’ERPDF ha<br />

elaborato e messo in pratica la sua strategia per la good governance, dimostra innanzitutto<br />

che l’obiettivo di questa appropriazione non è tanto quello di soddisfare il bisogno di<br />

presentabilità internazionale - come viene talora sbrigativamente concluso 720 - quanto<br />

piuttosto quello di contribuire all’elaborazione di nuove strategie e tecniche per la<br />

riproduzione di strutture di controllo della macchina statale e, attraverso questa, della<br />

popolazione. Tradotta nelle lingue locali come “buona amministrazione”, la good<br />

governance diventa infatti uno strumento per rendere le strutture decentrate<br />

dell’amministrazione pubblica fedeli esecutrici del programma politico dell’EPRDF e<br />

promuoverne la legittimità attraverso il miglioramento della qualità dei servizi e<br />

dell’efficacia delle pratiche di inquadramento della popolazione.<br />

Parallelamente, la good governance resta anche al centro delle preoccupazioni dei<br />

donatori che, all’indomani del fallimento delle elezioni nazionali del 2005, decidono di<br />

rafforzarla sospendendo il loro sostegno diretto al bilancio delle casse del tesoro e puntando<br />

718<br />

Come sostengono ad esempio Rita Abrahamsen in Disciplining Democracy. Development Discourse and<br />

Good Governance in Africa, NY, Zed Books, 2000 o Dennis C. Canterbury in Neoliberal democratization<br />

and new authoritarianism, Burlington, Ashgate, 2005.<br />

719<br />

Cfr. M. de Certeau, L’invention du quotidien. Vol. 1. Arts de faire, (Nuova edizione, Folio Essais), Parigi,<br />

Gallimard, 1990, p. XXXVIII.<br />

720<br />

Cfr R. Joseph, “Democratization in Africa after 1989: comparative and theorethical perspectives”,<br />

Comparative Politics, 29, pp. 368-82, aprile 1997; R. Joseph, “Africa, 1990-1997: From Abertura to Closure”,<br />

op. cit..<br />

225

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