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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO - fasopo

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principalmente sulla base di rivendicazioni di autonomia regionale, come nel caso del<br />

TPLF in Tigray, o di indipendenza nazionale, come nel caso dell’EPLF in Eritrea.<br />

Nel corso della guerra civile originata dal configgere di queste due traiettorie, il<br />

TPLF svilupperà quindi un repertorio di riferimenti ideologici e pratiche politico-<br />

militari che presenta elementi sia di continuità che di opposizione rispetto al regime<br />

che si propone di rovesciare, alimentando così l’ambiguità, la confusione e le<br />

contraddizioni tipiche di ogni momento rivoluzionario, “periodi oscuri della storia per<br />

eccellenza” secondo la definizione di François Furet 86 .<br />

La continuità tra i due momenti rivoluzionari è alimentata dal comune bagaglio<br />

ideologico marxista-leninista, acquisito dagli attori dei due schieramenti durante la<br />

militanza nel movimento studentesco e al quale attingeranno copiosamente nel<br />

definire le loro strategie politiche ed economiche e le loro strutture organizzative.<br />

Così ad esempio il TPLF e l’EPLF, una volta raggiunto il potere, non rimetteranno in<br />

discussione le relazioni di classe e l’ordine sociale ed economico del paese<br />

ridisegnato dal Derg con la nazionalizzazione della terra del 1975; al contrario essi<br />

stessi avevano realizzato la riforma fondiaria nei territori sotto la loro<br />

amministrazione durante la guerra civile.<br />

Gli elementi di rottura tra i due momenti rivoluzionari emergono invece nel<br />

corso degli anni, attraverso le strategie militari, così come le misure più contingenti,<br />

che vengono progressivamente adottate e rimodellate in risposta all’evoluzione del<br />

conflitto, e ruotano in particolare attorno alla necessità di mobilitare le popolazioni<br />

contadine per garantire l’indispensabile sostegno alla guerra civile “prolungata”<br />

(protracted), secondo i dettami della strategia maoista. Il carattere alternativo del<br />

progetto del TPLF rispetto a quello del Derg si traduce così sul piano ideologico nella<br />

scelta di dare priorità alla lotta di liberazione nazionale su quella di classe, così come<br />

nell’equidistanza sul piano internazionale da Stati Uniti e Unione Sovietica, entrambi<br />

considerati regimi imperialisti. Dal punto di vista politico-militare si concretizzerà<br />

invece nell’esperienza di autogoverno e di fornitura di servizi alle popolazioni rurali e<br />

nelle tecniche per favorire la mobilitazione e la partecipazione di queste.<br />

86 F. Furet, Critica della rivoluzione francese, Bari, Laterza, 2004.<br />

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