UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO - fasopo
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO - fasopo
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO - fasopo
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
promosse da Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale. Come chiarisce<br />
infatti fin dall’inizio Meles Zenawi nel suo primo colloquio con Paul Henze:<br />
“Noi non crediamo che nessun sistema straniero possa essere imposto all’Etiopia. La<br />
sola via attraverso la quale gli Etiopi possono essere liberati è secondo i loro termini e in<br />
accordo con le loro proprie tradizioni” 357 .<br />
I termini fissati dal TPLF-EPRDF sono quelli della necessità di un’avanguardia<br />
e di uno stato forte per costruire in Etiopia un sistema in grado di promuovere lo<br />
sviluppo economico e lottare contro la povertà. La tradizione a cui si ricorre per<br />
definire ruoli e strategie di questi attori sarà, ancora una volta, quella della lotta<br />
armata, arricchita da suggestioni e teorie sviluppate a livello internazionale nella<br />
critica al Washington Consensus. Così, dal punto di vista politico, l’EPRDF si<br />
discosta ufficialmente dal modello di democrazia liberale proprio dell’occidente e<br />
fondato sui diritti individuali, e dichiara di ispirarsi al modello della revolutionary<br />
democracy. Pur essendo l’ideologia ufficiale del partito di governo, i suoi contorni<br />
restano ambigui e confusi. In parte sono stati tracciati in due testi scritti dal Primo<br />
Ministro Meles: “Revolutionary Democracy”, in Amarico 358 , e “African<br />
Development: Dead Ends and New Beginnings”, un work in progress di cui circolano<br />
ampi stralci in Inglese su Internet. Esistono inoltre diverse dispense di corsi di<br />
formazione e indottrinamento dei quadri di partito e dei funzionari<br />
dell’amministrazione pubblica in cui vengono presentati alcuni dei suoi elementi 359 .<br />
Non solo la popolazione, ma in molti casi gli stessi osservatori o protagonisti della<br />
vita politica faticano a darne una definizione chiara: spesso viene confusa o<br />
sovrapposta con un altro modello, quello del developmental state, oppure viene<br />
associata e identificata con il federalismo etnico 360 .<br />
Uno degli elementi qualificanti della revolutionary democracy, che emerge sia<br />
dai riferimenti nella striminzita letteratura, che dalle interviste effettuate, è<br />
innanzitutto l’enfasi sui diritti collettivi e sul principio di autodeterminazione 361 . Al<br />
357 P. Henze, Ethiopia in Menghistu Final Years. Vol.II. Until the last bullet, op.cit., p. 175.<br />
358 Abyotawi Demokrasi (Revolutionary democracy), un volume interno dell’EPRDF di 700 pagine,<br />
Addis Abeba, 2001.<br />
359 Intervista a Merera Gudina, Head, Department Political Science and International Relations<br />
Department, Addis Ababa University, Presidente del partito Oromo People Congress, 03.04.2008<br />
360 Inteviste a Yemane Kidane, già leader e membro del politburo del TPLF, EPRDF, fuoriuscito nel<br />
2001, Addis Abeba, 04.06.08, Sebhat Nega, “Father of revolution”, TPLF founder and former<br />
chairman, member of Central Committee, CEO of EFFORT, Addis Ababa, 16.07.08 ;Tamrat<br />
Wolde/Giorgis, Editor, Fortune newspaper, Addis Ababa, 15.07.08<br />
361 Cfr M. Taddesse e J. Young, “TPLF: Reform or Decline?”, op.cit.<br />
108