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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO - fasopo

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delle opzioni dell’EPRDF corrisponda un repertorio altrettanto vario di risposte e<br />

reazioni da parte di elite e popolazioni locali. Nel delineare qui di seguito una<br />

tipologia di queste strategie, occorre tuttavia ricordare che queste si sovrappongono o<br />

alternano nelle realtà delle differenti periferie federali..<br />

In primo luogo, le aspre rivalità con le altre formazioni politiche durante la<br />

guerra e il successo della sua opera di mobilitazione delle masse, spinge l’EPRDF a<br />

rinunciare, dove possibile, ad allearsi con le elite locali, preferendo operare<br />

direttamente attraverso i suoi quadri e “allearsi direttamente con la popolazione”, per<br />

usare le parole del Presidente Meles 299 . Come dimostra Sara Vaughan attraverso le<br />

testimonianze di diversi quadri che il partito dispiega nei territori delle regioni<br />

meridionali all’indomani della fine della guerra, questa strategia di mobilitazione<br />

diretta viene elaborata e preparata già negli ultimi anni della lotta armata, attraverso<br />

la rieducazione di ex soldati del Derg catturati come prigionieri di guerra. Il<br />

principale obiettivo è infatti quello di utilizzare queste figure come intermediari con<br />

la popolazione ed i leader locali, per superare innanzitutto le barriere linguistiche ed<br />

evitare che l’EPRDF sia percepito come forza estranea ed ostile.<br />

Tuttavia, trattandosi prevalentemente di ex soldati, questi intermediari hanno un<br />

livello di istruzione generalmente basso e, per creare una classe politica in grado di<br />

farsi carico del governo locale, viene fin dall’inizio promossa una campagna di<br />

reclutamento di figure più qualificate. In particolare gli insegnanti nelle scuole<br />

primarie rurali, in virtù del fatto che abitano a contatto con la popolazione rurale,<br />

vengono individuati come le persone più adatte a ricreare gli stessi meccanismi di<br />

mobilitazione delle masse rurali messi in atto dal TPLF in Tigray durante la guerra<br />

civile. Questa strategia viene portata avanti solleticando il desiderio di mobilità<br />

sociale e miglioramento delle condizioni di vita e lavoro soprattutto dei gruppi sociali<br />

che erano stati emarginati o relegati in posizioni subordinate nei precedenti regimi 300 ,<br />

soffiando ad esempio sul risentimento di chi non ha potuto completare ciclo di studi,<br />

o in virtù dei voti bassi è stato obbligato a scegliere un percorso di tipo professionale<br />

che impedisce di fatto l’accesso alle posizioni migliori nella pubblica<br />

amministrazione.<br />

299 Intervista riportata da S. Vaughan Ethnicity and Power in Ethiopia, op.cit.<br />

300 Ibid..<br />

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