UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO - fasopo
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in un solo stato. Ma in principio a nessun gruppo è negata la possibilità di avere il<br />
proprio stato” 260 .<br />
L’artificialità di questa soluzione nega infine la pluralità e la storia dell’Etiopia,<br />
caratterizzata, ancor’oggi da significativi fenomeni di migrazioni interne, sia<br />
spontanee che forzate da guerre, carestie e politiche di reinsediamento promosse in<br />
nome della sicurezza alimentare. In particolare nelle città si concentra una<br />
popolazione mista che fatica sempre di più ad identificarsi con un determinato gruppo<br />
e a partecipare alla vita della comunità attraverso il canale etnico 261 . E’ il risultato del<br />
processo – iniziato da Haile Selassie e tuttora in corso – di espansione della<br />
burocrazia e dei servizi pubblici, che richiede ai rappresentanti del ceto medio istruito<br />
il frequente trasferimento dal luogo d’origine e favorisce la pratica dei matrimoni<br />
misti.<br />
Il carattere radicale 262 rispetto alla “Great Tradition” di rafforzamento del<br />
potere centrale e pionieristico - in quanto l’Etiopia si sarebbe spinta più in la di ogni<br />
altro paese africano nell’utilizzare l’etnia come principio fondamentale di<br />
organizzazione politica” 263 – del modello federale etiopico, alimenta negli anni<br />
successivi alla sua adozione il dibattito non solo tra le forze politiche locali, ma anche<br />
di studiosi e osservatori internazionali.<br />
I sostenitori del federalismo etiopico lo salutano come risposta efficace alla<br />
crisi dello stato post-coloniale africano. Per diversi intellettuali africani rappresenta<br />
infatti una felice sintesi per risolvere il conflitto soggiacente tra etnia e stato,<br />
coniugando i diritti di cittadinanza propri dello stato moderno con le appartenenze<br />
tradizionali specifiche delle società africane pre-coloniali 264 . Secondo altri si tratta di<br />
un esperimento innovativo che permette di “pensare diversamente l’etnicità<br />
nell’evoluzione politica dell’Africa” 265 . Nelle speranze dei sostenitori e nelle analisi<br />
dei promotori dell’ondata africana di democratizzazione, il federalismo etiopico viene<br />
260<br />
Intervista Daniel Dejefe, Presidente per gli affari economici, House of Federation, Addis Abeba,<br />
17.07.08<br />
261<br />
Cfr J. Abbink, “Ethnicity and constitutionalism in contemporary Ethiopia”, in Journal of African<br />
Law, 41: 159-174, 1997, p. 171.<br />
262<br />
Cfr D. Turton, “Introduction”, in D. Turton, Ethnic Federalism: the Ethiopian experience in<br />
comparative perspective., Ohio University Press, 2006<br />
263<br />
Cfr C. Clapham, “Controlling space in Ethiopia”, in W. James, D. Donham, E. Kurimoto, A. Triulzi<br />
(eds.), Remapping Ethiopia: socialism and after, op.cit.<br />
264<br />
Cfr M. Tshiyembe, Etat multinational ed démocratie africaine, Parigi, Karthala, 2003.<br />
265<br />
Cfr P. Chabal, e D. Dalloz, Africa works: disorder as political instrument. Oxford and<br />
Bloomington, James Currey/Indiana University Press,1999.<br />
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