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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO - fasopo

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Le riforme legate al decentramento amministrativo vengono analizzate nel<br />

dettaglio alla luce del paradigma neopatrimoniale da Paulos Chaine, che sottolinea<br />

come le pratiche clientelari svuotano il potenziale di democrazia e pluralismo del<br />

processo di decentramento 58 .<br />

In particolare Chaine analizza tre degli elementi del clientelismo individuati da<br />

Lemarchand e Clapham 59 , che ricorrono nel caso etiopico: la forte disuguaglianza e le<br />

differenze di potere tra i partiti politici centrali e regionali; la volontà del governo<br />

centrale (il patrono) di non dare l’impressione di na distribuzione irregolare e faziosa<br />

delle risorse tra i vari governi regionali (i clienti); la persistenza, accanto ai canali<br />

ufficiali, di una rete tradizionale e ufficiosa attraverso cui viene mantenuto il sistema<br />

di patronage. La combinazione di questi elementi mina alla base la devoluzione del<br />

potere reale ai governi regionali. Secondo Chaine, infatti, le relazioni interne alla<br />

coalizione dell’EPRDF mostrano come la classe dirigente federale domini la scena<br />

politica etiope regionale e locale attraverso il controllo dei partiti membri ed affiliati:<br />

l’evoluzione di questi ultimi non avviene infatti sulla base di processi regionali, ma<br />

segue le direttive emanate dal livello centrale.<br />

Il paradigma neopatrimoniale viene considerato necessario ma non sufficiente a<br />

spiegare i sistemi politici africani dallo stesso Abbink 60 . Esso infatti non consente di<br />

inserire nell’analisi una serie di elementi che restano di fondamentale importanza ai<br />

fini di una descrizione più precisa e una comprensione più profonda del contesto<br />

etiopico: l’influenza dell’ideologia a cui si ispira la classe dirigente; il peso e i<br />

meccanismi di funzionamento di una burocrazia professionalizzata caratterizzata da<br />

identità e tradizioni profondamente consolidate; l’interazione con il sistema<br />

internazionale ed in particolare il dialogo con la comunità dei donatori.<br />

Inoltre, le interpretazioni in chiave neopatrimoniale del caso etiopico tendono a<br />

fornire un’immagine univoca delle relazioni tra cliente e patrono, oscurandone<br />

l’instabilità e l’incertezza determinate delle costanti spinte e ambizioni di ascesa<br />

58<br />

P. Chaine, What One Hand Give, the Other Hand take Away. Ethiopia’s post-1991 decentralisation<br />

reform under neo-patrimonialsim, Maastricht, Shaker Publishing, 2007; P. Chaine, “Clientelism and<br />

Ethiopia’s post-1991 decentralisation”, op.cit.<br />

59<br />

Cfr. C. Clapham (ed.), Private Patronage and Public Power. Political Clientelism in the Modern<br />

State, Londra, Frances Pinter, 1982.<br />

60<br />

Cfr J. Abbink, « Discomfiture of democracy? The 2005 election crisis in Ethiopia and its aftermath”,<br />

op. cit.<br />

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