UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO - fasopo
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etnicamente miste e quindi tendenzialmente più propense ad un sentimento pan-<br />
etiopico o multietnico.<br />
La duplicità e l’ambiguità di questa posizione si riflette nel fatto che oggi i<br />
gruppi politici che si rifanno al progetto multietnico sono in realtà esponenti<br />
dell’etnia Amhara, come ad esempio l’All Amhara Peoples’organisation 223 . Erede di<br />
questa formazione è la Coalition for Unity and Democracy (CUD) 224 , che nel 2005 ha<br />
sfidato l’EPRDF; nel suo programma l’apprezzamento per la Monarchia è stato<br />
sostituito dall’adesione ai principi democratici, ma resta forte il richiamo allo stato<br />
unitario, così come problematico, quando non ambiguo, il rapporto con l’Eritrea<br />
indipendente.<br />
In reazione alla tesi della nation building 225 - per certi aspetti portatrice<br />
dell’idea di uno stato centrale ed unitario e che può anche assumere un carattere<br />
multietnico – ed al carattere autoritario dei vari regimi che si succedono al centro<br />
dell’Etiopia per realizzare questo disegno, vengono elaborate diverse tesi che si<br />
richiamano invece ad un orientamento più etno-nazionalista 226 . Queste tesi vengono<br />
alimentate da una storiografia “intrinsecamente ideologica e vincolata<br />
emotivamente” 227 , il cui tono ideologico di questi è accresciuto dal fatto che la<br />
maggior parte di questi storici etiopici vive e lavora all’estero, senza poter effettuare<br />
ricerche sul terreno e negli archivi.<br />
In seno al movimento studentesco viene invece elaborata la tesi<br />
dell’oppressione nazionale, secondo cui l’elite Scioana-Amhara è responsabile di aver<br />
creato un’Etiopia “prigione di classi ed etnie oppresse”. Come esaminato nel capitolo<br />
precedente, questa tesi viene declinata in modo differente dalle varie forze che vi si<br />
rifanno - Meison, EPRP, TPLF e più recentemente da una parte dell’élite oromo – a<br />
seconda della soluzione immaginata alla questione del rapporto tra lotta di liberazione<br />
nazionale e lotta di classe. La sconfitta delle forze a composizione multinazionali,<br />
Meison e EPRP, spingerà diversi loro membri, soprattutto del secondo, ad unirsi ai<br />
movimenti con base nazionale, abbandonando l’iniziale spinta multietnica.<br />
223 Organizzazione di tutti i popoli amarici<br />
224 Coalizione per l’unità e la democrazia<br />
225 Costruzione della nazione<br />
226 Cfr M. Gudina, “Contradictory Interpretations of Ethiopian History: the Need for a New<br />
Consensus”, in D. Turton, (ed.), Ethnic Federalism. The Ethiopian Experience in Comparative<br />
Perspective, Eastern African Studies, James Currey, Oxford, 2006.<br />
227 Cfr A. Triulzi, “Battling with the past. New frameworks for Ethiopian historiography”, in W.<br />
James, D. Donham, E. Kurimoto, A. Triulzi (eds.), Remapping Ethiopia: socialism and after op. cit., p.<br />
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