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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO - fasopo

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mentalità che “rafforzarono le attitudini cospiratorie e l’approccio top down 164<br />

caratteristico non solo dell’intellighenzia marxista, ma anche della società etiopica<br />

dell’altopiano più in generale 165 .<br />

Il TPLF è guidato da una leadership collettiva che ruota attorno alle figure di<br />

alcuni dei suoi fondatori, riunita nel Politburo/Comitato Centrale 166 . Il carattere<br />

collettivo della leadership viene enfatizzato dalla pratica – dettata anche da ragioni di<br />

sicurezza – di non fare mai riferimento esplicito agli autori di documenti politici e<br />

delle elaborazioni ideologiche, come conferma il direttore di Radio Woyane:<br />

“Non citavamo mai i nomi degli autori della radio e delle pubblicazioni, solo quello dei<br />

direttori. Fino a poco tempo fa nessuno annunciava il suo nome alla radio. Molte persone<br />

nel dipartimento politico scrivevano libri e articoli, ma senza mai inserire il loro nome.<br />

Anche il Primo Ministro Meles ha scritto un sacco di libri, ma non li ha mai firmati con<br />

il suo nome. Era una lotta collettiva, non di singole persone” 167 .<br />

Del politburo del TPLF fanno parte sia i vertici del Comitato politico che di<br />

quello militare. Per evitare la deriva della professionalizzazione militare che il TPLF<br />

denuncia nella strategia dell’EPLF e mantenere la natura popolare della lotta, i vertici<br />

dei due comitati sono interscambiabili e devono avere dimestichezza sia con le<br />

questioni del dibattito politico, che con le tecniche ed operazioni militari 168 . Sulla<br />

base del principio del centralismo democratico, il politburo rappresenta il principale<br />

luogo di dibattito ed elaborazione della strategia politica e militare. La discussione è<br />

franca e aperta, ma una volta prese le decisioni, queste vengono imposte e devono<br />

essere seguite da tutta l’organizzazione, sia quelle civili che garantiscono<br />

l’amministrazione locale (cellule, baitos e mass organisations) che quelle militari<br />

(battaglioni e milizie locali). La leadership militare di fatto coincide con quella<br />

politica ed amministrativa, secondo un modello che sarà riproposto in tempo di pace:<br />

164 Dall’alto verso il basso, nel senso di un approccio dirigista in cui le decisioni vengono prese nelle<br />

alte sfere e passate a livelli inferiori di comando. Si contrappone ad approcci, sistemi, bottom-up, cioè<br />

che dal basso veicolano istanze, decisioni verso l’alto.<br />

165 Cfr C. Clapham, “Controlling space in Ethiopia”, in W. James, D. Donham, E. Kurimoto, A. Triulzi<br />

(eds.), Remapping Ethiopia: socialism and after Addis Ababa, Addis Ababa University Press, 2002,<br />

Eastern African Studies, Oxford, James Currey, 2002 p. 24.<br />

166 Inizialmente composto da cinque membri, con il congresso del 1979 viene allargato e sono eletti<br />

Meles Zenawi, Siye Abraha, Tewolde Wolde Mariam, Gebru Asrat e Awyalew Woldu (cfr J. Young,<br />

Peasant Revolution in Ethiopia: The Tigray People's Liberation Front, 1975-1991, op. cit., p. 121).<br />

Tutte persone che continueranno a ricoprire ruoli chiave nelle strutture partitiche e governative anche<br />

dopo il 1991.<br />

167 Intervista ad Aberra, Director, Voice of Tigray (Woyane) Radio, Mekele, 03.07.08<br />

168 Intervista a Gen. Tsadkan G/Tenzaye, già capo dell’esercito e Chief of staff, fuoriuscito del 2001,<br />

Addis Abeba 09.07.08<br />

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