UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO - fasopo
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coordinare l’investimento del settore privato.<br />
In altre parole i governi dei due paesi intervennero massicciamente per fronteggiare tutte<br />
le market failures ed utilizzarono un insieme ampio di strumenti che non solo erano<br />
coerenti, ma anche supplementari tra loro.<br />
Questi due governo erano dei casi unici non solo per la vastità e la modalità del loro<br />
intervento nell’economia, ma anche per il fatto di assicurare che il settore privato<br />
ricevesse sostegno e ricompense, ma anche sanzioni e punizioni. Solo quelli che<br />
produssero beni e servizi competitivi a livello globale beneficiarono dell’ampio<br />
sostegno fornito dai governi. Il massiccio ed ampio intervento governativo per superare i<br />
fallimenti di mercato combinato con l’appropriato insieme di inventivi e disincentivi<br />
permise al settore privato di raggiungere i risultati desiderati e fu all’origine dei miracoli<br />
taiwanese e coreano. 369 .<br />
Il ruolo attivo dello stato nel promuovere sviluppo e crescita economica può<br />
essere garantito solo dalla stabilità e dalla continuità delle politiche governative. Nel<br />
descrivere gli sforzi necessari allo sviluppo economico del paese, leader e sostenitori<br />
dell’EPRDF sottolineano – esercizio di realismo ma anche di auto-assoluzione - che il<br />
livello particolarmente arretrato da cui parte l’Etiopia implica che il processo sia<br />
particolarmente lungo e laborioso, riprendendo spesso involontariamente il motto<br />
della lotta armata del TPLF: “our struggle is long and bitter...” 370 . Da qui la necessità<br />
di assicurare la continuità di governo nel lungo periodo, tradotta nella volontà<br />
annunciata chiaramente da Meles – e nota a tutta l’opinione pubblica – di garantire<br />
per i prossimi vent’anni la guida del paese da parte dell’EPRDF 371 .<br />
Per conciliare la stabilità del governo con la democrazia del sistema, Meles<br />
esprime la sua ammirazione per i paesi scandinavi o il Giappone in cui<br />
(…) le coalizioni al potere in questi paesi hanno avuto elezioni regolari, libere, aperte e<br />
corrette e i diritti politici ed umani fondamentali sono stati rispettati. Questi sono quindi<br />
considerati regimi democratici. Ma le coalizioni hanno vinto le elezioni ripetutamente e<br />
sono rimaste al potere per lunghi periodi. Nel caso del Giappone, la coalizione al potere<br />
è rimasta in carica per circa 50 anni. Un elemento critico è quindi se una tale coalizione<br />
stabile, democratica e promotrice dello sviluppo allo stesso tempo possa essere costituita<br />
in un paese in via di sviluppo. 372<br />
Nell’adattare questa esperienza al contesto africano, ed in particolare a quello<br />
etiopico, Meles individua anche la ricetta in base alla quale formare una coalizione di<br />
forze rappresentative di un’ampia base sociale, precisando innanzitutto che<br />
un gruppo che non può essere parte della coalizione è il settore privato. Una delle<br />
369 M. Zenawi, African Development: Dead Ends and New Beginnings, capitolo 10.<br />
370 “La nostra lotta è lunga e amara…”<br />
371 Non necessariamente nella sua persona, come dichiarato in un’intervista ad aprile 2008.<br />
372 M. Zenawi, African Development: Dead Ends and New Beginnings , p. 12.<br />
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