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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO - fasopo

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al Derg condotta in maniera “discreta” attraverso le associazioni tradizionali di auto-<br />

aiuto (idir) che erano state ufficialmente soppresse dal Derg. Ad essi non resterà però<br />

che recitare il ruolo di ignare comparse, come testimonia Beyene Petros,<br />

rappresentante dell’Hadiya National Democratic Organization 238 :<br />

“Ci fu una seria discussione con Seyoum Mesfin in cui lui ci spiegò le intenzioni<br />

dell’EPRDF e come loro affrontavano il problema. Dopo il Comitato esecutivo<br />

dell’HNDO incontrò Tewolde Wolde Michael al Palazzo di Stato. Aveva una copia<br />

scritta a mano della Carta da cui lesse le parti principali dei capitoli. Io apprendevo. Fu<br />

un gesto magnanimo e positivo: l’EPRDF non aveva minacce o rivali ma ora invitavano<br />

altri che non avevano contribuito ad una conferenza. Eravamo cautamente colpiti: che<br />

intenzioni hanno? Che cosa bolle in pentola?” 239<br />

Questo processo si inserisce in un contesto continentale in cui l’organizzazione<br />

di una conferenza nazionale di transizione è salutato con entusiasmo come uno degli<br />

strumenti principali attraverso cui promuovere e facilitare l’ondata africana di<br />

democratizzazione che all’inizio degli anni novanta suscita le speranze di politici e<br />

osservatori 240 . Lungi dal rappresentare lo “spazio pubblico della parola” in cui<br />

maturerà ad esempio in Benin il germe del pluralismo 241 , la Conferenza di<br />

Transizione etiopica si risolve invece nel mantenimento formale di una promessa fatta<br />

durante la conferenza di Londra 242 e in un palco su cui viene messa in scena la<br />

legittimazione nazionale dall’EPRDF. Un processo che, sostiene Sarah Vaughan,<br />

anche se formalmente non si conclude con “one party government” si risolve<br />

comunque in una “one party dynamic” 243 .<br />

La Conferenza di Transizione conclude i suoi lavori con la nomina del<br />

Consiglio dei rappresentanti composto da 87 membri, di cui 32 dell’EPRDF, 12<br />

dell’OLF ed il resto espressione delle forze minori. Meles Zenawi diventa presidente<br />

del governo di transizione (Transitional Government of Ethiopia – TGE), mentre il<br />

leader dell’EPDM Tamrat Layne è nominato primo Ministro. All’EPRDF vanno<br />

anche i ministeri chiave della difesa e degli esteri, mentre all’OLF vengono<br />

238 Organizzazione nazionale democratica Hadiya<br />

239 Citato in S. Vaughan, The Addis Ababa transitional conference of July 1991: its origins, history<br />

and significance,op.cit, p. 36-37.<br />

240 Cfr J. F. Clark, National conferences and democratization in Francophone Africa, in Mbaku,<br />

Ihonvbere, “Multiparty democracy and Political Change: Constraints to democratization in Africa”,<br />

Trenta, NJ, Africa World Press, 2006.<br />

241 Cfr R. Banegas, La democratie à pas de caméléon. Transition et imaginaires politiques au Benin,<br />

Paris, Karthala, 2003.<br />

242 T Lyons, “Closing the Transition: the May 1995 Elections in Ethiopia”, in Journal of Modern<br />

African Studies, vol. 34.1, 1996, 121-142.<br />

243 Cfr S. Vaughan, The Addis Ababa transitional conference of July 1991: its origins, history and<br />

significance, op.cit.<br />

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