Rivista Diritto penale 21 sec. n. 2-2006 - Cedam

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paolo pittaro Il codice penale albanese: un’introduzione mini (art. 29) e alle pene accessorie, correlate ugualmente per ambedue le tipologie (art. 30). Prevedendo le medesime sanzioni, non è quindi possibile distinguere da queste gli uni dalle altre: spetta, quindi, al legislatore farlo, nel senso che, nella norma incriminatrice di parte speciale, specificherà ogniqualvolta trattasi di contravvenzione. Pertanto, in tutte le altre ipotesi, ove nulla viene affermato in ordine al tipo di illecito penale, ma solo la conseguente sanzione detentiva e/o pecuniaria, deve ritenersi che si tratta di crimine. Varie le combinazioni fra le due pene. Così, esistono crimini puniti con la sola pena detentiva ( 21 ), crimini puniti cumulativamente con pena detentiva e pena pecuniaria ( 22 ), crimini puniti in via alternativa con pena detentiva o pena pecuniaria ( 23 ), contravvenzioni punite alternativamente con la pena detentiva o quella pecuniaria ( 24 ), e contravvenzioni punite con la sola pena pecuniaria ( 25 ). In questo schema, se non andiamo errati, come non esistono contravvenzioni punite con la sola pena detentiva, esiste, invece, un’unica fattispecie di crimine punito con la sola pena pecuniaria ( 26 ). Inoltre, non sono infrequenti articoli nei quali la fattispecie del primo comma costituisce una con- ( 21 ) Cfr. gli artt. 73, 74, 75, 76, 77, 78, 79, 80, 82, 83, 86, 87, 88, 88/a, 88/b, 89/a, 100, 101, 102, 103, 104, 106, 108, 109/a, 110 2 , 111, 114/a, 128/a, 128/b, 129, 132, 134, 135, 136, 139, 140, 141, 141/a, 142, 143/a, 151 2e3 , 153 2e3 , 154 2e3 , 155 2e3 , 170/b, 171, 175, 176, 179/a, 183, 184, 185, 202, 203, 208, 209, 210, 211, 212, 213, 214, 215, 216, 217, 218, 219, 220, 221, 22, 226, 230, 231, 232, 233, 234, 234/a, 234/b, 278 1e4 , 283, 283/a, 283/b, 284, 284/a, 284/c, 284/d, 285, 285/a, 286 2 , 286/a, 288 2 , 289 2 , 290 2 , 292 2 , 313 3 , 314, 315, 323, 324, 333, 333/a. ( 22 ) Trattasi degli artt. 109, 109/b, 110/a, 114/b, 124/a, 164/a, /164/b, 186,189, 190, 191 2e 3, 192, 230/a, 230/b, 230/c, 230/d, 244, 245, 246 2 , 247 2 , 248, 259, 260, 287, 287/a, 298, 302 2 , 312, 319, 319/a. ( 23 ) Trattasi della maggioranza dei reati: cfr gli artt. 83/a, 85, 93, 96, 98, 99, 114, 115, 117, 118, 124, 131, 138, 143, 144, 145, 146, 147, 150, 151, 152 2 , 153 2 , 154 2 , 155 1 , 156 1 , 157 1 , 159 1 , 160 1 , 161, 162, 164, 165, 172, 173, 174, 177, 178, 179, 180, 181, 181/a 2 , 187, 188, 191 1 , 192/a, 193, 194, 195, 196, 223, 224, 225, 227, 228, 235 2 , 236 2 , 237, 241, 243, 250, 251, 252, 253, 254, 255, 256, 257, 259, 261 2 , 263, 265, 266, 267, 270, 276 2 , 278 2e3 , 278/a, 279, 280, 281 2 , 282, 283, 286 1 , 288 1 , 290 1 , 291, 292 1 , 293, 294, 295, 296, 297, 299, 300, 301, 302 1 , 303, 304, 305, 306, 307, 308, 309, 312/a, 313, 313/a, 313/b 2 , 316, 317, 320/a 2 , 325, 326. ( 24 ) Si vedano gli artt. 83/a, 85, 93, 96, 98, 99, 114, 115, 117, 118, 124, 131, 138, 143, 144, 145, 146, 147, 150, 151, 152 2 , 153 2 , 154 2 , 155 1 , 156 1 , 157 1 , 159 1 , 160 1 , 161, 162, 164, 165, 172, 173, 174, 177, 178, 179, 180, 181, 181/a 2 , 187, 188, 191 1 , 192/a, 193, 194, 195, 196, 223, 224, 225, 227, 228, 235 2 , 236 2 , 237, 241, 243, 250, 251, 252, 253, 254, 255, 256, 257, 259, 261 2 , 263, 265, 266, 267, 270, 276 2 , 278 2e3 , 278/a, 279, 280, 281 2 , 282, 283, 286 1 , 288 1 , 290 1 , 291, 292 1 , 293, 294, 295, 296, 297, 299, 300, 301, 302 1 , 303, 304, 305, 306, 307, 308, 309, 312/a, 313, 313/ a, 313/b 2 , 316, 317, 320/a 2 , 325, 326. ( 25 ) Artt. 90 1 , 92, 163, 170, 206, 207, 328 2 . ( 26 ) Trattasi dell’181/a 1 : Omissione di doveri da parte degli enti fiscali, ove il danno erariale sia inferiore al milione di lek. Ove il danno superi tale entità, viene prevista la sola pena detentiva (art. 181/a 2 ). S E Z I O N E PENALISTICA 207
S E Z I O N E paolo pittaro PENALISTICA Il codice penale albanese: un’introduzione 208 travvenzione penale e quella del secondo, ritenuta più lesiva, un crimine ( 27 ). Peraltro, crimini e contravvenzioni penali non si distinguono per una disciplina diversa che ne risalti la diversa natura, come avviene, ad esempio nel codice penale italiano per quanto concerne il diverso atteggiarsi dell’elemento soggettivo, se non per i limiti temporali o quantitativi delle diverse sanzioni (artt 32 e 34) e per alcuni tratti meramente formali, come le diverse scansioni per la prescrizione dell’azione penale (art. 66). Si noti che, mentre la parte speciale prevede costantemente la pena detentiva e la pena pecuniaria e come tali esse vengono definite nell’art. 29, rubricato, per l’appunto, «Pene principali», tuttavia, nel procedere alla loro descrizione, gli artt. 32 e 34 parlano, sia nel testo che nella rubrica, rispettivamente, di «reclusione» edi«multa»: termini che non verranno più ripresi, ad eccezione degli artt. 58, 64 e 65, ove viene richiamato lo scontarsi della «reclusione» ( 28 ). Ed ancora, l’art. 75, nel punire i «crimini di guerra», non usa l’espressione «pena detentiva» (ovvero: la «reclusione»), bensì quella di «privazione della libertà» (non inferiore a quindici anni): e ci si chiede se trattasi di una disattenzione linguistica del legislatore, o se effettivamente essa differisca per qualche verso dalla comune e costante formulazione. 5. Nel Capo I della Parte generale troviamo i princìpi garantistici a noi familiari (e chiaramente tratti dalla nostra legislazione), quale il divieto di analogia ( 29 ) (art. 1/c 2 ), il principio di stretta legalità (art. 2), la disciplina della successione della legge penale nel tempo, con la irretroattività della legge penale incriminatrice, la retroattività di quella abrogatrice, e l’applicazione della disposizione più favorevole nell’ipotesi della loro diversità (art. 3) ( 30 ) e, infine, la disciplina dell’ignoranza della legge penale, che mai scusa, «salve le ( 27 ) Si vedano, solo a titolo di esempio, gli artt. 234, 235, 246, 247, 261, 262, 276 e 282. ( 28 ) In ordine alla possibilità di concedere la liberazione condizionale anticipata. ( 29 )L’analogia era prevista, invece, nel codice del 1952 e, per quanto soppressa nei codici successivi, di fatto superata dalla concezione del diritto penale come strumento della lotta di classe e del partito comunista al potere. ( 30 ) Solleva perplessità l’assestarsi dell’art. 3 in quattro commi (o paragrafi: ammettiamo di ignorarne la corretta definizione). I tre princìpi enunciati avrebbero dovuto, a nostro avviso, trovare collocazione nei tre distinti commi. Ora, avere previsto, dopo il comma 2, che sancisce la retroattività della legge «che non punisce il fatto», un comma 3, ove si enuncia che «se la persona è stata condannata, l’esecuzione della condanna non può iniziare e, nell’ipotesi in cui abbia avuto inizio, deve cessare», tale disposizione avrebbe dovuto non costituire un comma autonomo, bensì, essendo direttamente conseguente all’ipotesi di cui al comma 2, in quest’ultimo essere inserita dopo il punto fermo.
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