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Rivista Diritto penale 21 sec. n. 2-2006 - Cedam

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S E Z I O N E samantha chernetich<br />

PENALISTICA Il diritto della madre all’aborto in Francia<br />

344<br />

zione deceduto in seguito alle lesioni riportate in conseguenza di un incidente<br />

stradale causato da un automobilista ubriaco.<br />

Parte della dottrina ha sottolineato l’incoerenza della Corte per quanto attiene<br />

all’applicazione del principio di «stretta interpretazione» della legge <strong>penale</strong>;<br />

in effetti, in un caso concernente la pubblicazione delle fotografie della<br />

spoglia mortale del presidente Mitterrand, la Cassazione non aveva esitato a<br />

dire che «le fait de prendre des photographies d’une dépouille mortelle porte incontestablement<br />

atteint à la vie privée d’autrui, le respect étant du à la personne<br />

humaine, qu’elle soit morte ou vivante» ( 36 ). Sembra, dunque, che il principio<br />

de quo non si applichi con lo stesso rigore alle due estremità della catena della<br />

vita, quasi che «la justice des adultes en miniature» sia «moins respectable que<br />

la justice des morts» ( 37 ).<br />

In realtà, si segnala un orientamento della Corte di Cassazione favorevole al<br />

riconoscimento di un diritto di protezione a favore del concepito; in due pronunce<br />

del 1992 ( 38 ), infatti, i giudici della Suprema Corte hanno condannato<br />

per lesioni colpose e omissione di soccorso due medici che, a causa di un loro<br />

intervento tardivo al momento del parto, avevano causato gravi lesioni neurologiche<br />

a due neonati che erano comunque sopravissuti.<br />

Confrontando i due opposti orientamenti, sembra che il discrimen sia da<br />

ravvisarsi nella nozione di viabilité; con questo termine si indica l’attitudine<br />

del neonato a sopravvivere autonomamente una volta separato dal seno materno:<br />

a partire da questo momento il feto non sarebbe più pars viscerum matris<br />

bensì quell’«altrui» che il diritto <strong>penale</strong> protegge ( 39 ).<br />

Sembra, dunque, che la Cassazione proceda selettivamente escludendo la<br />

repressione ogni qualvolta la morte del bambino avvenga in utero (quindi in<br />

un momento precedente la nascita), mentre quando il decesso si verifica all’estremo<br />

limite della gravidanza, vale a dire al momento del parto, i giudici,<br />

presumendo la viabilité non esitano a configurare il reato di omicidio colposo.<br />

6. Il delitto di entrave à l’interruption volontaire de la grossesse (IVG). –<br />

Malgrado l’intervento del legislatore, la questione dell’interruzione volontaria<br />

della gravidanza ha diviso e continua a dividere profondamente le coscienze; a<br />

( 36 ) Cass. crim., 20 octobre 1998, in Droit Pén., 1999, comm. 18.<br />

( 37 )F.Dabove, op. cit.<br />

( 38 ) Cass. crim., 9 janvier 1992, in Droit Pén., 1992, 172; Id., 2 avril 1992, in Revue Sc. Crim.<br />

et Droit Pénal Comparé, 1993, 326.<br />

( 39 )Y.Mayaud, Entre vie et mort, la protection pénal du foetus, inRevue Sc. Crim. et Droit<br />

Pén. Comparé, 1999, 813.

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