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Rivista Diritto penale 21 sec. n. 2-2006 - Cedam

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S E Z I O N E marco rebecca<br />

PENALISTICA Il giudizio della Corte Suprema U.S.A.<br />

360<br />

il regolamento del Ministro Ashcroft, nel dichiarare «confliggente con il pubblico<br />

interesse» la registration del medico che somministri controlled substances<br />

allo scopo di praticare il suicidio medicalmente assistito – oltre a scardinare<br />

il sistema configurato dal ODWDA – rende la medesima condotta penalmente<br />

rilevante alla stregua della normativa federale.<br />

La Corte è stata chiamata a decidere se all’interpretive rule – regolamento<br />

amministrativo – fosse dovuta osservanza (deference). A tal fine, passa in rassegna<br />

i principi che la sua giurisprudenza ha consolidato nel tempo. Primo: <strong>sec</strong>ondo<br />

il precedente Auer v. Robbins, ad una norma di fonte amministrativa è<br />

dovuta osservanza (deference) ove essa interpreti una previa disposizione oscura<br />

promanante dalla medesima autorità amministrativa ( 40 ). In <strong>sec</strong>ondo luogo,<br />

la giurisprudenza della Corte – nella sentenza Chevron, in specie – ha acclarato<br />

come non possa essere escluso a priori il carattere vincolante dell’interpretazione<br />

data da un organo amministrativo ad una disposizione legislativa statale<br />

( 41 ). Questa particolare efficacia, tuttavia, va riconosciuta solo quando sia<br />

«chiaro che il Congresso ha conferito all’organo amministrativo generale potestà<br />

di introdurre norme con forza di legge e che l’interpretazione amministrativa<br />

la quale si attribuisce efficacia vincolante è il risultato dell’esercizio di quella<br />

potestà» ( 42 ): in sostanza, all’interpretazione amministrativa (di una disposizione<br />

legislativa) è dovuta la Chevron deference solo se il titolare della funzione<br />

legislativa ha delegato apposita potestà ermeneutica all’organo amministrativo.<br />

Diversamente, l’interpretazione amministrativa è vincolante solo nella misura<br />

in cui ha la «capacità di persuadere»: quest’ultima è la c.d. Skidmore deference<br />

( 43 ).<br />

Secondo il costrutto argomentativo del Governo (ricorrente, nel caso di<br />

specie), l’interpretive rule del 2001 altro non costituirebbe che l’elaborazione<br />

di norme già emanate – con l’interpretive rule del 1971 – dallo stesso Ministero<br />

della Giustizia: alla medesima dovrebbe pertanto riconoscersi la Auer deference.<br />

Tuttavia, rileva la Corte, il precedente richiamato dal Governo non trova<br />

applicazione nel caso in oggetto: ancorché –con l’interpretive rule del 2001 –<br />

l’Attorney General abbia inteso interpretare il previo regolamento del 1971,<br />

deve comunque osservarsi come la rule del 2001 si limiti a «ripetere pedissequamente»<br />

le parole del CSA. In altre parole, <strong>sec</strong>ondo l’opinione di maggio-<br />

( 40 ) Auer v. Robbins, 519 U.S. 452, 461-463 (1997).<br />

( 41 ) Chevron U.S.A. Inc. v. Natural Resources Defence Council, Inc., 467. U.S. 837, 842-845<br />

(1984).<br />

( 42 ) United States v. Mead Corp., 533 U.S. <strong>21</strong>8, 226-227 (2001).<br />

( 43 ) Skidmore v. Swift & Co., 323 U.S. 134, 140 (1944).

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