Rivista Diritto penale 21 sec. n. 2-2006 - Cedam
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marco rebecca<br />
Il giudizio della Corte Suprema U.S.A.<br />
terminare la morte del paziente) è regolata dal Controlled Substances Act del 1970. Il CSA regola<br />
la fabbricazione, l’importazione, il possesso e la distribuzione di talune classified drugs: le cinque<br />
tabelle allegate, aggiornate di concerto tra il Ministro della Salute e il Ministro della Giustizia,<br />
contengono l’elenco delle sostanze soggette a controllo, ottenibili con ricetta medica.<br />
Una interpretive rule del Ministero della Giustizia – emanata nel 1971 e tuttora vigente –<br />
stabilisce che «affinché la ricetta di una controlled substance sia valida deve essere prescritta per<br />
un legitimate medical purpose»; una successiva interpretive rule del 9 novembre 2001, emanata<br />
dall’Attorney General John Ashcroft nel tentativo di dare una sorta di interpretazione autentica<br />
della precedente, esclude senza eccezioni che la prescrizione di farmaci letali per i malati terminali<br />
possa perseguire uno scopo medico legittimo (di fatto minacciando la revoca della licenza<br />
ministeriale all’esercizio della professione a quei physicians che si discostassero dal nuovo orientamento<br />
ministeriale).<br />
Lo Stato dell’Oregon – ritenuto invaso l’ambito della propria potestà legislativa – ha citato<br />
in giudizio il Ministro della Giustizia Gonzales (succeduto nel frattempo ad Ashcroft): il 17 gennaio<br />
<strong>2006</strong> la Corte Suprema federale – con la pronunzia Gonzales v. Oregon – ha confermato la<br />
validità ed efficacia dell’Oregon Death with Dignity Act. Lamajority opinion – fermamente avversata<br />
dai giudici Scalia e Thomas, oltre che dal nuovo Chief Justice Roberts – non entra nel<br />
merito della legittimità costituzionale dell’eutanasia in quanto tale: si limita ad intervenire sulla<br />
questione dei rapporti tra fonti di produzione del diritto e, di conseguenza, a disattendere la<br />
pretesa del Ministro di delimitare il contenuto ed i confini dell’attività medica. Solo al Congresso<br />
– ha chiarito la Corte – compete dare concreto contenuto giuridico alla locuzione «legitimate<br />
medical purpose»: il regolamento del 1971, infatti, la usa in un’operazione di mera parafrasi del<br />
testo legislativo.<br />
S E Z I O N E<br />
PENALISTICA<br />
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