02.06.2013 Views

Rivista Diritto penale 21 sec. n. 2-2006 - Cedam

Rivista Diritto penale 21 sec. n. 2-2006 - Cedam

Rivista Diritto penale 21 sec. n. 2-2006 - Cedam

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

S E Z I O N E elisabetta d’amico<br />

S T O R I C A Il carteggio inedito tra Francesco Carrara e Luigi Majno<br />

372<br />

Nei quasi due anni che trascorrono tra il conseguimento del titolo dottorale<br />

e la stampa di uno dei suoi primi lavori sulla <strong>Rivista</strong> <strong>penale</strong> Majno esercita la<br />

pratica forense, mentre Buccellati lo incalza perché si dedichi alla carriera<br />

scientifica. Quando il giovane, dopo varie incertezze, decide finalmente dilavorare<br />

con impegno a una pubblicazione di un certo spessore il docente ne è<br />

«felicissimo» ( 7 ). Per sottolineare la novità Buccellati si avvale con bonomia di<br />

una citazione dantesca: come Dante, Majno «disvuol ciò che volle. E per nuovo<br />

pensier cambia proposta» ( 8 ). Mentre il poeta però, dopo un improvviso ripensamento,<br />

era venuto meno all’iniziale determinazione ed esitava a intraprendere<br />

il viaggio, Majno si risolve, dopo continue titubanze, a gettarsi nell’agone<br />

scientifico. Buccellati, per parte sua, è disposto, similmente a Virgilio,<br />

ad accompagnare il giovane «nel nuovo cammino» ( 9 ).<br />

Al di là delle facezie e degli incoraggiamenti di prammatica, il docente pavese<br />

è certo delle potenzialità di Majno e ne stima l’ingegno, la cultura e il carattere<br />

( 10 ). L’oggetto dello studio – il diritto <strong>penale</strong> romano – corrisponde alle<br />

predilezioni di Buccellati, che mostra di condividere anche l’impostazione<br />

che l’allievo intende dare allo studio ( 11 ). Il professore avverte, però, che il la-<br />

done (d’ora in poi: f.) 6l. Il titolo della tesi è desunto dalla lettera dell’avv. Marino Volta, incaricato<br />

dal rettore dell’Università di Pavia, a Edoardo Majno, figlio di Luigi, del 28 gennaio 19<strong>21</strong>,<br />

in UFN, F.M., f. 23. Tale missiva risponde all’istanza di Edgardo Majno di conoscere tempi e<br />

modi della laurea dell’illustre genitore.<br />

( 7 ) Lettera di Buccellati a Majno, 25 novembre 1875, in UFN, F.M., f. 23. Purtroppo la lettera<br />

non esplicita i motivi della titubanza di Majno. Questi, come si evince dalla missiva, erano<br />

stati confidati dal giovane al professore.<br />

( 8 ) «Amatissimo Majno che ... disvuol ciò che volle. E per nuovo pensier cambia proposta,<br />

finalmente fa giudizio. Siamogli grati, che deve a lui costare generosa violenza tener freno a un<br />

cervellino così capriccioso, che ad ogni luna (se non più di frequente) cambia gusto come è delle<br />

partorienti ...» (lettera di Buccellati a Majno, 25 novembre 1875, cit.). Nella Divina Commedia,<br />

Inferno, II, vv. 37-42, il passo ripreso quasi alla lettera nella parte iniziale della lettera è il seguente:<br />

«E qual è quei che disvuol ciò che volle / e per novi pensier cangia proposta / sì che dal<br />

cominciar tutto si tolle, / tal mi fec’ïo ‘n quella oscura costa, / perché, pensando, consumai la<br />

‘mpresa / che fu nel cominciar cotanto tosta».<br />

( 9 ) «Se posso prestarLe mano nel nuovo cammino mi sarà cosa graditissima» (lettera di<br />

Buccellati a Majno, 25 novembre 1875, cit.).<br />

( 10 ) «Bando dunque al timore di trovarsi imprevisto e che gli sia per mancare il tempo ad<br />

un lavoro [parola illeggibile] e completo! Io la responsabilità la divido con Lei. Se posso prestarLe<br />

mano nel nuovo cammino mi sarà cosa graditissima. Intanto devo ringraziarla di cuore<br />

della sua eroica risoluzione. Io sono felicissimo di aver a collaborare colla [parola illeggibile] un<br />

giovane scolare che (sia detto ad offesa della modestia e di lei vari scrupoli) possiede pronto ingegno,<br />

singolare coltura e ciò che più importa dignità di carattere ed integerrima coscienza»<br />

(ibidem).<br />

( 11 ) «Va bene anche il non pensare con la testa altrui, se io non avessi concepito in lei la po-

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!