Rivista Diritto penale 21 sec. n. 2-2006 - Cedam

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samantha chernetich Il diritto della madre all’aborto in Francia le per cui il fatto di procurare la morte del concepito non configura il reato di involuntary manslaughter. Questa regola trova applicazione anche in diciotto Stati degli U.S.A., mentre in altri ventiquattro è riconosciuta la protezione penale a partire dal concepimento fino alla nascita, in sei Stati è il conseguimento della vitalità a segnare l’inizio della protezione penale della vita prenatale, mentre in altri Stati questo momento coincide con il c.d. quickening, ossia con il momento in cui il bambino inizia a muoversi (tra la sedicesima e la diciottesima settimana di gestazione) ( 19 ). In Spagna gli artt. 157 e 158 c.p. del 1995 incriminano le lesiones al feto ( 20 ) mentre l’art. 146 sanziona l’aborto causato da una «grave imprudenza». Volgendo l’attenzione all’ordinamento francese, il problema della qualificazione penale della morte accidentale di un feto appare particolarmente vivo e controverso. In particolare ci si chiede se la morte del concepito, prossimo alla soglia di vitalità, involontariamente causata da un medico imprudente sia riconducibile all’art. 221-6 c.p. ( 21 ) che sanziona l’omicidio colposo. È necessario che il concepito sia giuridicamente riconosciuto come persona perché possa beneficiare della protezione penale ex art. 221-6 o è sufficiente che sia biologicamente in vita? La personalità giuridica dell’essere umano non appare definita dalla legge: nessun testo di diritto fornisce una nozione di persona e soprattutto chiarisce se in questo concetto è incluso il concepito. La dottrina concorda nel definire la personalità giuridica una «aptitude a être titulaire actif ou passif de droits subjectifs que le droit reconnaît a chacun» ( 22 ). In ambito sia civilistico che penalistico si segnalano posizioni dottrinali molto confuse. Alcuni autori escludono che il concepito sia una persona stabilendo una stretta relazione tra personalità giuridica e persona penalmente protetta: «Dans le sein de sa mère, l’enfant n’a point encore d’existence qui lui soit propre, ni par conséquent à vrai dire de personnalité» ( 23 ); altri ( 24 ), invece, so- ( 19 )J.Pradel, La seconde mort de l’enfant conçu, inDalloz, 2001, Chron., 2907. ( 20 ) J.M. Valle-Muniz, Comentarios al nuevo Codego penal, 1998, 755. ( 21 ) Come modificato dalla legge n. 2000-647 del 10 luglio 2000, in J.O. 11 juillet 2000, 10484. ( 22 )F.Terre, Introduction général au droit, Dalloz, 4 a ed., 1998, n. 315. ( 23 ) Aubry et Rau, Cours de droit civil, 1936, I, 305; V. C. Byk, L’embrion jurisprudentiel, in Gaz. Pal., 1997, doctr., 1391; C. Desnoyer, L. Dumaine, Observations sous Cass. Crim. 30 juin 1999, inDalloz, 2000, Somm., 169; E. Serverin, Note sous Cass. crim., 30 juin 1999, inDalloz, 1999, I, 710. ( 24 ) J.F. Seuvic, Variations sur l’humain comme valeur pénalement protégée, 1999, 339; V.C. Puigelier, L’homicide involontaire d’un foetus, inDroit Pén., 1997, Chron. 22. S E Z I O N E PENALISTICA 341
S E Z I O N E samantha chernetich PENALISTICA Il diritto della madre all’aborto in Francia 342 stengono il contrario osservando, per esempio, che «la personnalité juridique c’est la masque dont il faut être revêtu pour pouvoir invoquer les droits subjectifs sur la scène du droit» ( 25 ), ma che sarebbe un errore far dipendere il rispetto della vita dallo status giuridico della persona che appare irrilevante per il diritto penale. L’art. 221-6 c.p definisce l’omicidio colposo come «le fait de causer, par maladresse, imprudence, inattention...la mort d’autrui ...» senza alcun riferimento né alla persona né al feto. Come considerare dunque quest’ultimo? Una nonpersona, un non-essere umano ( 26 ), una cosa o un «produit innomé» come l’aveva giudicato la Chambre criminelle nel 1874 ( 27 )? La Corte d’Appello di Metz, con la pronuncia resa il 3 settembre 1998 ( 28 ) ha stabilito che «l’enfant mort-né n’est pas protégé pénalement au titre des infractions contre les personnes», poiché per aversi una «persona» érichiesto un essere vivente, vale a dire venuto al mondo e non ancora deceduto. Due anni più tardi, il 3 febbraio 2000 la Corte d’Appello di Reims ( 29 ) ha espresso un’opinione diametralmente opposta riconoscendo che il bambino giunto all’ottavo mese di gestazione, nato morto in seguito a un incidente stradale, benché non ancora separato dal seno della madre al momento del decesso, «il était une personne humaine et en tant que telle bénéficiait de la protection pénale; que le délit d’homicide involontarie ... est ainsi constitué ...». La Corte di Cassazione si è pronunciata sulla questione il 30 giugno 1999 ( 30 ) e, a Sezioni Unite, il 29 giugno 2001 ( 31 ). Con la nota pronuncia del 1999 resa nel caso Golfier, laHaute instance ha escluso l’applicabilità dell’art. 221-6 c.p. al decesso, causato dalla condotta imprudente di un medico, di un feto giunto al quinto mese di gestazione, cassando senza rinvio la pronuncia ( 25 ) J.P. Gridel, Notions fondamentales de droit et de droit français, inDalloz, 1993, 301. ( 26 )B.Edelmann, Le conseil constitutionnel et l’embryon, inDalloz, 1995, Chron., 205; a proposito della decisione 94-653 del 27 luglio 1994, secondo cui il legislatore non avrebbe ritenuto applicabile all’embrione in vitro il principio del rispetto di tutti gli esseri umani dall’inizio della loro vita, v. J. Carbonnier, Etre ou ne pas être, sur les traces du non – sujet de droit, Flexible droit, 7 a ed., 1992, 176. ( 27 ) Cass. Crim., 7 août 1874, in Droit Pénal, 1875, I, 6. ( 28 ) App. Metz, 3 septembre 1998, in Juris Class. Pénal 2000, II, n. 10231. ( 29 ) App. Reims, 3 février 2000, in Dalloz, 2000, Jur. 873; Id. Montpellier, 11 janvier 2000, in Jurisdata, n. 00-120642; Id. Lyon, 13 mars 1997, in Juris Class. Pén., 1997, II, n. 22955; Id. Amiens, 28 avril 1964, in Revue Sc. Crim., 1967, 165; Id. Aix-en-Provence, 17 mai 1988, in Jurisdata, n. 88-50227; Id. Douai, 2 juin 1987, in Gaz. Pal., 1989, I, 145; Id. Bordeaux, 20 mars 1996, in Jurisdata, n. 96-45257; Id. Paris, 9 novembre 1952, in Gaz. Pal.,1952, I, 236. ( 30 ) Cass. crim., 30 juin 1999, in Petites Affiches, 17 novembre 1999, 229. ( 31 ) Cass. crim., Ass. plén., 29 juin 2001, in Juris Class. Pén., 2001, II, n. 10569.
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