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Rivista Diritto penale 21 sec. n. 2-2006 - Cedam

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samantha chernetich<br />

Il diritto della madre all’aborto in Francia<br />

s’entend de tout être humain âgé de moins de 18 ans ... et non au foetus qui n’est<br />

pas juridiquement protégé par ladite Convention».<br />

Inoltre, i ricorrenti avevano richiamato alcune disposizioni della Convenzione<br />

europea dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali del 4 novembre<br />

1950 ed in particolare gli artt. 9e10chetutelano rispettivamente la libertà<br />

di pensiero e di religione e la libertà di espressione. A questo proposito i giudici<br />

affermarono che: «...la liberté d’opinion et la liberté de manifester ses convinctions<br />

peuvent être restreintes par des mesures nécessaires à la protection de la<br />

santé ou des droits d’autrui» ( 62 ).<br />

I «commandos anti-IVG» avevano eccepito, infine, la non conformità dell’art.<br />

L 162-15 CSP e della Loi Veil all’art. 2 della C.E.D.U., <strong>sec</strong>ondo cui «le<br />

droit de toute personne à la vie est protégé par la loi». Il ragionamento seguito<br />

dai ricorrenti è il seguente: l’art. 2 della C.E.D.U. non contenendo alcuna distinzione<br />

si applica altresì all’enfant conçu e non ancora nato; la loi Veil nel<br />

permettere, a certe condizioni, di interrompere volontariamente la gravidanza<br />

si rivelerebbe incompatibile con la suddetta Convenzione.<br />

I giudici risposero che l’asserita incompatibilità non sussisteva in considerazione<br />

del fatto che il diritto alla vita del feto non è un diritto assoluto. Le Corti<br />

d’Appello di Riom ( 63 ) e Dijon hanno altresì precisato che l’art. 2 della Convenzione<br />

non trova applicazione nei confronti dell’embrione in quanto «il<br />

n’est qu’une personne humaine en devenir».<br />

ABSTRACT (*)<br />

La l. n. 2001-588 del 4 luglio 2001 «relative à l’interruption volontaire de grossesse et à la<br />

contraception» rappresenta il primo intervento legislativo di «estensione» dopo la Loi Veil del<br />

1975.<br />

Tra le novità di maggior rilievo, l’Autrice segnala il prolungamento da dieci a dodici settimane<br />

del termine per effettuare una IVG (interruzione volontaria della gravidanza) in caso di<br />

détresse della gestante, nonché la possibilità di derogare al consenso dei genitori nel caso di una<br />

IVG richiesta da una minore qualora quest’ultima desideri «garder le <strong>sec</strong>ret».<br />

L’A. si chiede se è necessario che il concepito sia giuridicamente riconosciuto come persona<br />

perché possa beneficiare della protezione <strong>penale</strong> ex art. 2<strong>21</strong>-6 (omicidio colposo) o è sufficiente<br />

che sia biologicamente in vita. L’art. 2<strong>21</strong>-6 c.p definisce l’omicidio colposo come «le fait de cau-<br />

( 62 ) Trib. gr. inst. Nantes, 11 mai 1995, inedita; App. Lyon, 15 mai 1996, inedita; Id. Orleans,<br />

31 janvier 1995, cit.; Trib. gr. inst. Grenoble, cit.<br />

( 63 ) App. Riom, 7 septembre 1995, cit.; Id. Dijon, 30 novembre 1995, in Gaz. Pal., 1998, 9.<br />

(*) Questo abstract è stato redatto da Simone Ferrari.<br />

S E Z I O N E<br />

PENALISTICA<br />

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