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Rivista Diritto penale 21 sec. n. 2-2006 - Cedam

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S E Z I O N E paolo pittaro<br />

PENALISTICA Il codice <strong>penale</strong> albanese: un’introduzione<br />

202<br />

Pertanto, mentre, come s’è visto, nel codice <strong>penale</strong> del 1977 il meccanismo<br />

<strong>penale</strong> era strumento della lotta di classe e servente all’ideologia dello Stato<br />

autoritario, ora l’attuale codice <strong>penale</strong> viene a sancire:<br />

«Art. 1/b. Doveri della legislazione <strong>penale</strong>. – La legislazione <strong>penale</strong> della<br />

Repubblica d’Albania ha il dovere di salvaguardare l’indipendenza dello Stato<br />

e la sua integrità territoriale, la dignità dell’uomo, i suoi diritti e le sue libertà,<br />

l’ordine costituzionale, la proprietà, l’ambiente, la convivenza e la comunicazione<br />

degli albanesi con le minoranze nazionali, la convivenza religiosa dalla<br />

commissione di illeciti penali, nonché di prevenire gli stessi».<br />

D’altra parte, viene pure affermato che:<br />

«Art. 1/a. Fondamenti della legislazione <strong>penale</strong>. – Il Codice Penale si fonda<br />

sulla Costituzione della Repubblica d’Albania, sui principi generali del diritto<br />

<strong>penale</strong> internazionale, nonché sulle convenzioni internazionali ratificate dallo<br />

stato albanese».<br />

Il richiamo al diritto internazionale generale ed a quello pattizio, nonché al<br />

diritto <strong>penale</strong> internazionale, è molto frequente nei codici post-comunisti dell’est<br />

Europa, che peraltro spesso vi vedono trasferiti quasi di peso, in una sorta<br />

di operazione copia ed incolla, norme o princìpi propri di Atti inter o sovranazionali,<br />

ed in primis quelli dedicati alla salvaguardia dei diritti dell’uomo.<br />

Il codice <strong>penale</strong> albanese del 1995 viene così a tracciare, in netta rottura con il<br />

passato, un diritto <strong>penale</strong> consono ad un ordinamento democratico: e ne rimarchiamo<br />

il momento temporale, in quanto il codice <strong>penale</strong> precederà la nuova Costituzione<br />

albanese, che vedrà la luce tre anni dopo. Anzi, il fatto che l’Albania,<br />

proprio nel luglio 1995, abbia aderito al Consiglio d’Europa e, di converso, abbia<br />

ratificato la Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) è un dato di<br />

rilievo. Sarà, infatti, questa istituzione europea (nella specie: la Commissione per<br />

gli Affari Giuridici e per i Diritti Umani dell’Assemblea Parlamentare, anche con<br />

l’ausilio del parere tecnico-giuridico della c.d. Commissione di Venezia), vuoi su<br />

proprio impulso vuoi su richiesta delle stesse autorità albanesi, a seguire passo passo<br />

la formazione della Carta costituzionale, a vagliare la conformità delle singole<br />

disposizioni ai princìpi di fondo europei ed al rispetto dei diritti dell’uomo, ed a<br />

consigliarne la corretta formulazione. Infine, la Costituzione venne approvata mediante<br />

referendum popolare il 22 novembre 1998.<br />

D’altra parte, il fatto che l’Albania abbia ratificato il Sesto Protocollo addi-<br />

6. Religious communities are juridical persons. They have independence in the administration<br />

of their properties according to their principles, rules and canons, to the extent that interests of<br />

third parties are not infringed».

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