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Rivista Diritto penale 21 sec. n. 2-2006 - Cedam

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Marilda Bertoli (*)<br />

SU ALCUNI PROBLEMI NELLA TRADUZIONE DEL<br />

CODICE PENALE ALBANESE:<br />

TRA FEDELTÀ AL TESTO ED EFFICACE RESA LINGUISTICA<br />

Sommario: 1. La terminologia giuridica. – 2. Rubrica degli articoli, dei capi e delle sezioni. – 3.<br />

Tecnica di costruzione delle fattispecie.<br />

Queste brevi note, attraverso l’indicazione delle problematiche incontrate<br />

in sede di traduzione e delle scelte operate (che a volte ci hanno portato a sacrificare<br />

la fedeltà alla lettera della norma per una migliore resa linguistica), intendono<br />

offrire al lettore uno strumento di base, utile per l’interpretazione e/o<br />

l’analisi delle norme del nuovo codice <strong>penale</strong> albanese, frutto di un vertiginoso<br />

cambiamento socio-politico e di un nuovo patrimonio di idee.<br />

Al riguardo, va detto subito che il codice <strong>penale</strong> albanese presenta alcune<br />

peculiarità nella tecnica di legiferazione e nella terminologia giuridica impiegata,<br />

che suggeriscono appunto queste note ed in relazione alle quali viene bene<br />

articolare l’esposizione come segue: la terminologia giuridica; la rubrica degli<br />

articoli, dei capi e delle sezioni; la tecnica di costruzione delle fattispecie.<br />

1. La terminologia giuridica. – Alcune precisazioni sul lessico impiegato: un<br />

traduttore non profano del diritto, che si appresta a tradurre un testo normativo,<br />

si pone sempre il problema di scegliere il linguaggio nel quale è più opportuno<br />

esprimersi. Non si può, quindi, fare a meno di segnalare la cautela e le riserve<br />

che circondano la traduzione del nuovo codice <strong>penale</strong> albanese, determinate,<br />

in primo luogo, dal fatto che il termine corrispettivo in italiano non è<br />

sempre l’equivalente del termine tradotto, rappresentando, a volte, una mera<br />

approssimazione.<br />

(*) Marilda Bertoli, italo-albanese, è dottoranda di ricerca in scienze penalistiche nell’Università<br />

di Trieste. 249

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