Rivista Diritto penale 21 sec. n. 2-2006 - Cedam

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Samantha Chernetich Dottore di ricerca in diritto penale italiano e comparato IL DIRITTO DELLA MADRE ALL’ABORTO IN FRANCIA (*) Sommario: 1. La l. n. 75-17 del 1975: una loi à l’essai. – 2. La legge del 1975: le disposizioni generali. – 3. L’interruzione della gravidanza per motivi terapeutici. – 4. La l. n. 2001-588 del 4 luglio 2001. – 5. La personnalité de l’enfant à naître. – 6. Il delitto di entrave à l’interruption volontaire de la grossesse (IVG). 1. La l. n. 75-17 del 1975: una loi à l’essai. – L’elaborazione della legge n. 75-17 del 1975, c.d. Lois Veil, è stata particolarmente laboriosa. Un primo progetto di legge fu depositato il 7 giugno 1973 ed assegnato per l’esame alla Commission des affaires culturelles, familiales et sociales la quale, in considerazione della complessità e dell’ampiezza della tematica, decise la creazione di un groupe de travail. Dall’11 luglio al 23 novembre 1973, la sottocommissione procedette all’audizione di numerose personalità: «Toutes les compétences ont été sollicitées, médicales, juridiques, démographiques ou religieuses. Toutes les familles d’esprit, toutes les associations engagées dans cette vaste discussion ont été entendues: toutes les professions concernées ont été consultées» ( 1 ). Tuttavia, la Commission espresse una valutazione negativa del progetto di legge, definendolo «ambigu, insuffisant et dangereux», e il 14 dicembre 1973 l’Assemblée nationale adottò una motion de renvoi. A seguito delle elezioni presidenziali, Mme Veil, Ministro della sanità, fu incaricata di elaborare un nuovo progetto di legge capace di incontrare il consenso nazionale; adottato dal Consiglio dei Ministri il 13 novembre 1974, il progetto fu presentato all’Assemblée due giorni più tardi. Modificato dalla Commission des affaires culturelles, fu oggetto di un dibattito appassionato al- (*) Prosegue la pubblicazione dello studio di Samantha Chernetich sulla disciplina penale dell’aborto in Francia ed in U.S.A. La parte precedente è stata pubblicata in questa Rivista nel 2005, pag. 59. Ad essa ci si deve riferire per le citazioni bibliografiche abbreviate nel presente lavoro. ( 1 ) Rapporto Berger in J.O. Ass. nat., 6996. 335
S E Z I O N E samantha chernetich PENALISTICA Il diritto della madre all’aborto in Francia 336 l’Assemblée dal 26 al 29 novembre e successivamente al Sénat dal 13 al 15 dicembre. In seguito all’adozione, da parte del Senato, di alcuni emendamenti, il testo di legge fu oggetto di una seconda lettura; il voto definitivo intervenne il 20 dicembre 1974 (sia all’Assemblée che al Senato), ma per la promulgazione della nuova legge si dovette attendere la pronuncia del Conseil Constitutionnel investito della questione di legittimità a seguito dei dubbi di costituzionalità sollevati da ottantuno deputati oppositori della nuova legge. La questione posta all’attenzione del Conseil Constitutionnel riguardava, nello specifico, l’asserito contrasto tra l’enunciazione di principio contenuta nell’art. 1 della legge («La loi garantit le respect de tout être humain dès le commencement de la vie...») el’art. 4 («La femme enceinte que son état de santé place dans une situation de détresse peut demander à un médecin l’interruption de grossesse laquelle peut être pratiquée jusqu’à la fin de la dixième semaine de grossesse»). Consentire di porre fine alla vita di un essere già concepito, malgrado il principio enunciato nell’art. 1, avrebbe configurato una violazione del diritto sancito nel Preambolo della Costituzione del 27 ottobre 1946 (al quale rinvia il Preambolo della Costituzione del 4 ottobre 1958) secondo cui «la Nation assure à l’enfant, ... la protection de la santé ... » nonché dell’art. 2 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali ( 2 ) (ratificato dalla Francia il 4 maggio 1974) secondo cui «le droit de toute personne à la vie est protégé par la loi ...». La Corte, con decisione resa il 15 gennaio 1975, dichiarò la legittimità costituzionale delle disposizioni contenute nella nuova legge sull’interruzione volontaria della gravidanza ( 3 ) che fu promulgata il 17 gennaio 1975. La legge n. 75-17 del 1975 oltre ad introdurre una nuova disciplina dell’interruzione volontaria della gravidanza ha altresì introdotto, nell’ambito del diritto penale generale una nuova nozione, quella di loi à l’essai, dichiarando nell’art. 2 «sospesa per un periodo di cinque anni a partire dalla promulgazione della presente legge, l’applicazione dei primi quattro commi dell’art. 317 del codice penale qualora l’interruzione della gravidanza sia effettuata da un ( 2 ) Per un’analisi delle disposizioni della Convenzione v. A. Decocq, inRev. Science Crim., 1974, 895. ( 3 ) La Corte non ravvisò alcun contrasto della legge con il principio contenuto nel Preambolo della Costituzione: «... la loi relative à l’interruption volontaire de la grossesse ne contredit pas les textes auxquels la Constitution du 4 oct.1958 fait référence dans son Préambule non plus qu’aucun des articles de la Constitution»; mentre dichiarò la propria incompetenza a valutare «... la conformité d’une loi aux stipulations d’un traité ou d’un accord international».
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