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l'istituto italiano per gli studi filosofici e gli studi di economia

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costume e della morale, della <strong>per</strong><strong>di</strong>ta del sentimento dell’unità<br />

nazionale.<br />

Contro questa liquidazione fallimentare Saraceno riven<strong>di</strong>cava<br />

con forza la vali<strong>di</strong>tà della storia unitaria, e lo faceva con una significativa<br />

a<strong>per</strong>tura sull’orizzonte europeo che, <strong>per</strong>altro, è stato sempre<br />

ben presente nella sua riflessione. Per quanto trava<strong>gli</strong>ata e contrad<strong>di</strong>ttoria,<br />

<strong>per</strong> quanto possa oggi apparire bloccata e sotto la<br />

minaccia <strong>di</strong> una involuzione, la storia unitaria dell’Italia – e<strong>gli</strong><br />

affermava – non è stata un fallimento, <strong>per</strong>ché ha condotto all’integrazione<br />

con la modernità e con l’Europa. Perciò, «Se vo<strong>gli</strong>amo<br />

che il lungo itinerario dell’integrazione con la modernità e con<br />

l’Europa non resti interrotto, o ad<strong>di</strong>rittura non s’inverta, la nostra<br />

storia deve dunque continuare ad essere unitaria. Ciò non significa<br />

che lo Stato debba essere centralistico [...]. Significa, invece che lo<br />

sviluppo delle autonomie, in continuità con la grande tra<strong>di</strong>zione<br />

del pensiero federalista, deve essere strumento <strong>di</strong> coesione, e non<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ssoluzione, della comunità nazionale [...]. La nostra storia<br />

deve continuare ad essere unitaria <strong>per</strong>ché il Mezzogiorno non<br />

potrà integrarsi con l’Europa senza l’apporto <strong>di</strong> risorse, <strong>di</strong> iniziative<br />

e <strong>di</strong> cultura del Nord; ma anche <strong>per</strong>ché l’importanza del ruolo<br />

e delle opportunità che al Nord potranno aprirsi in Europa sarà<br />

commisurata, oltre e piú che al livello <strong>di</strong> sviluppo materiale raggiunto<br />

nel ristretto ambito regionale, all’impegno consapevole che<br />

lo stesso Nord saprà assumere <strong>di</strong> regione leader del progresso economico<br />

e civile dell’intera nazione».<br />

È questa l’ere<strong>di</strong>tà che ci ha tramandato Pasquale Saraceno: o<strong>per</strong>are<br />

<strong>per</strong> il riscatto economico e civile del Mezzogiorno <strong>di</strong>fendendo<br />

e dando nuovo vigore alle antiche ra<strong>di</strong>ci culturali che lo uniscono<br />

all’Italia e all’Europa. È un’ere<strong>di</strong>tà che viene da lontano. L’origine<br />

della vocazione <strong>di</strong> Pasquale Saraceno si deve ricercare nel filo <strong>di</strong><br />

pensiero dei veri uomini <strong>di</strong> cultura alla cui memoria si rivolge<br />

Benedetto Croce, a conclusione della Storia del Regno <strong>di</strong> Napoli,<br />

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