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l'istituto italiano per gli studi filosofici e gli studi di economia

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<strong>di</strong> sostegno pubblico, nuova, come è stato richiamato prima da<br />

Irti. Lavoreremo assieme <strong>per</strong> spingere il settore privato, le fondazioni,<br />

a tornare ad avere il ruolo che in altre epoche esse hanno<br />

avuto. Tutto ruota attorno a due priorità che io leggo attorno al<br />

vostro lavoro: la conoscenza e la cultura da una parte e l’internazionalizzazione<br />

dall’altra. La conoscenza e la cultura da una parte,<br />

l’internazionalizzazione dall’altra sono <strong>gli</strong> ingre<strong>di</strong>enti fondamentali<br />

che nel 1999 al Ministero dell’Economia tentammo <strong>di</strong> iniettare<br />

in un’o<strong>per</strong>azione <strong>di</strong> rinnovamento della politica <strong>per</strong> il Sud che<br />

chiamammo nuova programmazione. Non è stato facile, non è<br />

facile. Non è stato facile convincere la burocrazia europea invecchiata<br />

prematuramente a destinare alla cultura il 6% delle risorse<br />

destinate al Sud. Non è stato facile dare in que<strong>gli</strong> interventi un<br />

ruolo alla ricerca anziché al mattone. Non è stato facile resistere<br />

sotto la pressione a volte accecante dello spendere e dello spendere<br />

comunque, de<strong>di</strong>care una frazione <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> ad un programma<br />

che si chiama “Programma <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione delle conoscenze”. E non<br />

è stato facile <strong>per</strong>ché il confronto culturale e politico langue. Nel<br />

chiudere, vo<strong>gli</strong>o fare un solo richiamo e dare un’in<strong>di</strong>cazione piú<br />

precisa riguardo alla scuola. La situazione dell’istruzione nel Sud è<br />

drammatica; pure affrontata con grande capacità dal Ministero<br />

dell’Istruzione, in un programma cui hanno lavorato burocrati<br />

centrali e regionali e forze locali <strong>di</strong> grande spessore che hanno<br />

invertito una tendenza grave all’abbandono scolastico, la situazione<br />

resta gravissima. Nel Sud la <strong>per</strong>centuale <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>cenni<br />

dotati <strong>di</strong> capacità anche solo elementari, in una scala che va da uno<br />

a sei <strong>di</strong> lettura e <strong>di</strong> competenza matematica, è <strong>di</strong> uno su sette<br />

ragazzi. Nel resto del Centro-Nord è <strong>di</strong> uno su venticinque<br />

ragazzi. Nel Mezzogiorno, <strong>per</strong> la matematica, la situazione è<br />

ancora piú grave. La <strong>per</strong>centuale nel Mezzogiorno <strong>di</strong> ragazzi quin<strong>di</strong>cenni<br />

che sono in grado <strong>di</strong> risolvere problemi complessi <strong>di</strong> matematica<br />

in<strong>di</strong>spensabili a qualunque attività e a qualunque ruolo,<br />

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