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l'istituto italiano per gli studi filosofici e gli studi di economia

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A ciò impegna, infine, il 41° articolo della Carta che dopo aver<br />

affermato il principio della libertà dell’iniziativa economica privata,<br />

lo circoscrive, <strong>di</strong>segnando cosí l’or<strong>di</strong>ne economico costituzionale,<br />

nei vincolanti parametri della utilità sociale, della sicurezza,<br />

della libertà e della <strong>di</strong>gnità umana, parametri tutti negati da<br />

un’<strong>economia</strong> gestita dalle mafie quali protagoniste dei mercati.<br />

Occorre, insomma, ritornare all’etica del viaggiatore, che ha<br />

una meta, abbandonando, come in molti casi avviene, quella del<br />

viandante che, come nota Umberto Galimberti (La casa <strong>di</strong> psiche),<br />

non <strong>di</strong>sponendo <strong>di</strong> mappe affronta le <strong>di</strong>fficoltà del <strong>per</strong>corso a<br />

seconda <strong>di</strong> come volta a volta esse si presentano e con i mezzi al<br />

momento a sua <strong>di</strong>sposizione.<br />

2. I MERCATI ILLECITI<br />

I mercati illeciti delle organizzazioni mafiose si sono, nel tempo,<br />

sviluppati in una tale molteplicità <strong>di</strong> settori da poter essere plasticamente<br />

rappresentati come una catena dove ciascun nodo si<br />

aggiunge all’altro. Una caratteristica fondamentale <strong>di</strong> questo fenomeno<br />

sta, appunto, nel fatto che all’a<strong>per</strong>tura <strong>di</strong> un nuovo mercato<br />

i gruppi criminali non abbandonano o trascurano quello in precedenza<br />

praticato, ma aggiungono il nuovo al vecchio.<br />

L’implementazione dei mercati illeciti è in gran parte effetto del<br />

mutamento della natura dei beni sui quali si sono appuntati <strong>gli</strong><br />

interessi delle mafie. Se queste, nell’imme<strong>di</strong>ato dopoguerra, avevano<br />

rivolto le loro “attenzioni” ai beni immobili, quali il settore<br />

agricolo e quello e<strong>di</strong>lizio, successivamente le aspettative, poi<br />

ampiamente realizzate, <strong>di</strong> maggiori profitti, hanno orientato il loro<br />

interessamento al traffico <strong>di</strong> “cose” mobili. Queste (tabacchi, stupefacenti,<br />

armi, rifiuti <strong>per</strong>icolosi, prodotti contraffatti, esseri<br />

umani oggetto <strong>di</strong> tratta a fini lavorativi o sessuali) debbono essere<br />

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