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l'istituto italiano per gli studi filosofici e gli studi di economia

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liberarci della tossico<strong>di</strong>pendenza del consumo e del lavoro <strong>per</strong><br />

recu<strong>per</strong>are la nostra autonomia Quando l’<strong>economia</strong> è in crisi la<br />

società non può star me<strong>gli</strong>o in altro modo che <strong>di</strong>minuendo il consumo<br />

<strong>di</strong> antidepressivi<br />

Una società della sobrietà scelta, quella proposta dal movimento<br />

de<strong>gli</strong> obiettori della crescita, implicherà <strong>di</strong> lavorare meno<br />

<strong>per</strong> vivere me<strong>gli</strong>o, <strong>di</strong> consumare meno, ma me<strong>gli</strong>o, <strong>di</strong> produrre<br />

meno rifiuti, <strong>di</strong> riciclare <strong>di</strong> più. In parole povere, <strong>di</strong> ritrovare il<br />

senso della misura ed una impronta ecologica sostenibile. Di<br />

inventare la sua felicità nella convivialità piuttosto che nell’accumulazione<br />

frenetica. Tutto ciò implica una seria decolonizzazione<br />

dei nostri immaginari, ma le circostanze ci possono aiutare. Questa<br />

può essere l’occasione <strong>di</strong> veder fiorire ogni sorta <strong>di</strong> iniziativa <strong>di</strong><br />

decrescita e solidale: AMAP, SEL, Orti comuni, autoriabilitazione<br />

de<strong>gli</strong> alloggi, autoproduzione assistita o accompagnata: giar<strong>di</strong>ni,<br />

cucine, secondo l’es<strong>per</strong>ienza dei PADES (Programma <strong>di</strong> autoproduzione<br />

e sviluppo sociale) 5 . Questo è il senso del progetto politico<br />

dell’utopia concreta della decrescita in 8 R e del programma<br />

elettorale delle 10 R.<br />

Non descriveremo nei particolari qui i due insiemi. Il primo<br />

forma un circolo virtuoso in otto R: Rivalutare, Riconcettualizzare,<br />

Ristrutturare, Re<strong>di</strong>stribuire, Rilocalizzare, Ridurre, Riutilizzare,<br />

Riciclare 6 . Questi otto obiettivi inter<strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong>segnano un’utopia<br />

nel senso mi<strong>gli</strong>ore del termine, vale a <strong>di</strong>re la costruzione intel-<br />

5<br />

Cfr. Daniel Cérézuelle, Silence, n° 360, sett. 2008, Autoproduire pour se reconstruire.<br />

6<br />

Si potrebbe, certo, allungare ancora la lista delle “R”: e, ad ogni intervento o quasi, si<br />

può trovare qualcuno che ne aggiunge un’altra che e<strong>gli</strong> giu<strong>di</strong>ca essenziale, come ra<strong>di</strong>calizzare,<br />

riconvertire, ridefinire, reinventare (la democrazia), riumanizzare, ri<strong>di</strong>mensionare,<br />

rimodellare, riabilitare, rallentare, rilassar(Si), restituire, riacquistare, rimborsare, rinunciare,<br />

ripensare, etc. Ma tutte queste “R” sono già, più o meno, incluse nelle prime otto. Per<br />

un maggiore approfon<strong>di</strong>mento sulle 8 R cfr. il nostro libro Le pari de la décroissance, ed. it.La<br />

scommessa della decrescita, Feltrinelli, 2007.<br />

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