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l'istituto italiano per gli studi filosofici e gli studi di economia

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il 9% dei laureati rispetto alla me<strong>di</strong>a europea del 21% (e un terzo <strong>di</strong> loro<br />

non legge neppure un libro all’anno!).<br />

Niente potrà ormai porre imme<strong>di</strong>ato rime<strong>di</strong>o al triste spettacolo dell’invecchiamento<br />

dell’Università (dove l’età me<strong>di</strong>a dei ricercatori si aggira<br />

attorno ai cinquant’anni anni e quella dei professori or<strong>di</strong>nari attorno a sessantadue).<br />

Certo è, tuttavia, che la ormai non più giovanissima generazione<br />

de<strong>gli</strong> esclusi non ha avuto molte altre opportunità <strong>di</strong> incontro e <strong>di</strong> confronto<br />

o molti altri incentivi <strong>per</strong> mantenere accesa la s<strong>per</strong>anza <strong>di</strong> non sprecare<br />

la propria intelligenza e la propria vita.<br />

L’Istituto Italiano <strong>per</strong> <strong>gli</strong> Stu<strong>di</strong> Filosofici costituisce la testimonianza<br />

della tenacia della mi<strong>gli</strong>or parte de<strong>gli</strong> Italiani nel non volersi arrendere<br />

<strong>di</strong>nanzi alle <strong>di</strong>fficoltà, mostrando la robusta tempra <strong>di</strong> uno spirito civico che<br />

guarda all’interesse generale e che ha a cuore le sorti della filosofia e della<br />

cultura umanistica e scientifica.<br />

L’Istituto ha fatto questo anche attraverso la pubblicazione <strong>di</strong> centinaia<br />

e centinaia <strong>di</strong> volumi in <strong>di</strong>verse lingue, che rior<strong>di</strong>nano e irrobustiscono la<br />

memoria del patrimonio culturale comune all’intera umanità, ma che s’in<strong>di</strong>rizzano,<br />

in particolare, a un’Unione Europea che ormai comprende 27<br />

paesi, ha 450 milioni <strong>di</strong> abitanti e si estende dal Circolo polare artico a<br />

Malta e dalle Azzorre a Cipro.<br />

Come esempi <strong>di</strong> questo sterminato numero <strong>di</strong> pubblicazioni, ricordo<br />

soltanto l’e<strong>di</strong>zione critica dei papiri ercolanensi La scuola <strong>di</strong> Epicuro; l’e<strong>di</strong>zione<br />

critica e la traduzione in francese, sostenuta dall’Istituto, delle o<strong>per</strong>e<br />

complete <strong>di</strong> Giordano Bruno presso “Les Belles Lettres” <strong>di</strong> Parigi (<strong>di</strong><br />

alcuni volumi è uscita anche la versione giapponese e cinese); ma, soprattutto,<br />

i contributi offerti alla conoscenza dell’idealismo tedesco attraverso<br />

la collana Spekulation und Erfahrung della casa e<strong>di</strong>trice Fromann-Holzboog<br />

e le collane Fichtiana, Schellinghiana e Hegeliana, condotte, rispettivamente,<br />

in collaborazione con la Fichte Komission e la Schelling Komission<br />

<strong>di</strong> Monaco e con lo Hegel-Archiv <strong>di</strong> Bochum. Si è continuata così la<br />

pubblicazione <strong>di</strong> o<strong>per</strong>e fondamentali che era stata in precedenza promossa<br />

dalla gloriosa collezione laterziana dei “Classici della filosofia<br />

moderna”. L’Istituto ha contribuito, in maniera determinante, alla ripresa<br />

del pensiero hegeliano, sottraendolo alle interpretazioni in chiave kantiana<br />

e heideggeriana e legandolo alla tra<strong>di</strong>zione dell’hegelismo napoletano<br />

e alla sua incidenza nella costruzione dello Stato unitario e della<br />

società della nuova Italia.<br />

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