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l'istituto italiano per gli studi filosofici e gli studi di economia

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mina dell’impatto della domanda statale <strong>di</strong> <strong>per</strong>sonale burocratico sulla<br />

mobilità sociale ascendente, tutti temi svolti in questo libro. Modalità,<br />

ritmi, nessi <strong>di</strong> causa-effetto, <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> questi fenomeni meritano<br />

attenta considerazione, onde evitare interpretazioni generiche e inutili,<br />

ipotesi gratuite ed errori. [...] Per ciò che concerne specificamente<br />

la questione del pubblico impiego, il portare a termine puntuali <strong>stu<strong>di</strong></strong><br />

comparativi (analisi che, purtroppo, spesso restano a livello <strong>di</strong> buone<br />

intenzioni, a causa dello sforzo ad<strong>di</strong>zionale che esigono rispetto a<strong>gli</strong><br />

<strong>stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> una singola realtà storica) condurrebbe indubbiamente a notevoli<br />

risultati. In questo volume, ho cercato <strong>di</strong> tenere presente quale<br />

fosse la contemporanea situazione nei Regni <strong>di</strong> Francia e Casti<strong>gli</strong>a, ma<br />

l’argomento burocrazia mi sembra <strong>di</strong> tale portata da giustificare orizzonti<br />

ancor più vasti e riscontri ancor più minuziosi».<br />

Nella premessa al quinto volume della collana, Alla ricerca <strong>di</strong><br />

materie prime e nuovi mercati nella crisi postbellica. L’Italia e la<br />

Transcaucasia. 1919-1921, Luigi De Matteo scrive: «Nel dare il<br />

titolo al volume, sono stato incerto tra quello che poi ho scelto ed un<br />

altro: Il miraggio Transcaucasia nella crisi economica italiana del<br />

primo dopoguerra. Mi sembrava che ambedue i titoli potessero<br />

esprimere il senso della vicenda che era emersa dalla mia ricostruzione.<br />

Il titolo scartato, tuttavia, poteva indurre nell’equivoco che la<br />

ricerca avesse privilegiato <strong>gli</strong> aspetti politici dei rapporti tra l’Italia e<br />

la Transcaucasia nel <strong>per</strong>iodo, malgrado, <strong>per</strong> altro verso, rendesse<br />

bene, forse accentuandola un po’, l’impressione complessiva che<br />

suscitano i progetti e le iniziative economiche promosse dal governo<br />

e da esponenti dell’alta finanza e delle maggiori aziende italiane<br />

dopo l’invito <strong>di</strong> Lloyd George all’Italia <strong>di</strong> occupare militarmente la<br />

Transcaucasia. Come spiegare questa «illusione» Sul piano generale,<br />

va naturalmente inquadrata nel momento storico, che consentiva<br />

<strong>di</strong> coltivare progetti <strong>di</strong> tipo «im<strong>per</strong>ialistico», mentre, riguardo<br />

alle sue cause, credo si possa affermare che la principale sia stata la<br />

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