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l'istituto italiano per gli studi filosofici e gli studi di economia

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sistema e una piú alta <strong>di</strong>soccupazione. Ne consegue che via via che<br />

il meccanismo <strong>di</strong> mercato me<strong>gli</strong>o funziona, e quanto piú si allarga<br />

l’area del suo o<strong>per</strong>are, tanto piú si riducono i poteri “corporativi”,<br />

e viceversa.<br />

Questi vincoli si presentano nel Mezzogiorno con effetti<br />

macroeconomici potenziati, <strong>per</strong>ché, <strong>per</strong> il fatto che nell’area sono<br />

scarse le attività destinate all’esportazione (extra-regionale o<br />

nazionale), le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>ta non sono pagate da “altri”;<br />

nelle stesse attività “locali” (ad esempio nel campo delle costruzioni)<br />

non sono un arricchimento che ricade sulla comunità, ma un<br />

arricchimento <strong>di</strong> qualcuno a danno <strong>di</strong> altri. Naturalmente lo<br />

“scambio corrotto” attraverso il quale qualcuno ottiene a suo<br />

favore quello che ad altri è negato, rappresenta la sublimazione <strong>di</strong><br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>ta e, quin<strong>di</strong>, non concorrenziali.<br />

8. MEZZOGIORNO, CAPITALE SOCIALE, VANTAGGI COMPETITIVI<br />

È noto che da parecchi anni lo “scarso ren<strong>di</strong>mento dei governi<br />

nel Meri<strong>di</strong>one” è stato, da una parte, riconosciuto come fi<strong>gli</strong>o <strong>di</strong><br />

“avvenimenti accaduti quasi mille anni fa” e, dall’altro, che il nostro<br />

Mezzogiorno soffre <strong>di</strong> uno scarso “senso civico” da in<strong>di</strong>viduare<br />

come il terreno delle regole, delle consuetu<strong>di</strong>ni, delle tra<strong>di</strong>zioni, <strong>per</strong><br />

le quali si <strong>di</strong>spiega l’impegno civico <strong>di</strong> tutti, che è la premessa <strong>per</strong><br />

esaltare la solidarietà, la volontà <strong>di</strong> coo<strong>per</strong>azione, l’attitu<strong>di</strong>ne dei singoli<br />

a farsi carico anche dell’interesse dell’altro. Là dove tale senso<br />

esiste, i singoli, o le aggregazione de<strong>gli</strong> stessi, definiscono regole del<br />

vivere comune (almeno alcune) e delineano anche il tipo <strong>di</strong> sanzione<br />

previsto <strong>per</strong> chi non le rispetta, danno “reputazionale”compreso; è<br />

il segno della esistenza <strong>di</strong> “capitale sociale”.<br />

In tal contesto, <strong>per</strong> il fatto che sono deboli i legami orizzontali<br />

<strong>di</strong> reciproco aiuto, <strong>di</strong> collaborazione e <strong>di</strong> fiducia, vengono esaltati<br />

i ruoli dei legami verticali <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza e <strong>di</strong> sfruttamento. L’im-<br />

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