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l'istituto italiano per gli studi filosofici e gli studi di economia

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primo luogo a questa classe <strong>di</strong>rigente mostrare che crede fermamente<br />

che questo sia possibile.<br />

Teniamo ferme le fila del ragionamento fin qui svolto. Nel Mezzogiorno<br />

è comunque attivo un equilibrio <strong>di</strong> sottoutilizzazione<br />

delle risorse che va considerato come un vincolo strutturale <strong>per</strong> un<br />

processo <strong>di</strong> recu<strong>per</strong>o che è sociale, politico, economico. Il Mezzogiorno<br />

compirebbe l’estremo errore culturale se si specchiasse<br />

nelle presunte virtú sociologiche <strong>di</strong> questo equilibrio, e se non<br />

ricordasse che la crescita economica, ma anche sociale, avviene<br />

quando un equilibrio si rompe, <strong>per</strong> dar luogo ad una <strong>di</strong>namica<br />

senza fine nella quale mutano in continuazione i ruoli sociali, le<br />

tecniche e le combinazioni produttive, le classi <strong>di</strong>rigenti, i volti<br />

de<strong>gli</strong> impren<strong>di</strong>tori e quelli della classe politica.<br />

11.POLITICHE DELL’OFFERTA IN UN MERCATO DEI CAPITALI<br />

“GLOBALE”<br />

Questa <strong>di</strong>namica può essere attivata solo compiendo una scelta<br />

senza timori a favore <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> politiche dell’offerta, intese<br />

come un insieme coor<strong>di</strong>nato e coerente <strong>di</strong> misure in grado <strong>di</strong> attenuare<br />

prima e <strong>di</strong> eliminare poi i vincoli anomali all’attività produttiva<br />

<strong>di</strong> modo che essa possa cambiare la sua struttura cosí come il<br />

complesso delle con<strong>di</strong>zioni con cui si commisura richiede. Questa<br />

scelta comporta dare <strong>per</strong> scontato che si passa dalle scelte da tutti<br />

con<strong>di</strong>vise oggi <strong>per</strong> farne altre caratterizzate dal conflitto <strong>di</strong> interessi<br />

oggi (fra aree, fra settori, fra ceti sociali) in cambio <strong>di</strong> un nuovo<br />

livello sociale e produttivo, domani, piú elevato, e tale da assicurare<br />

a tutti un’opportunità che altrimenti <strong>gli</strong> sarebbe vietata.<br />

In questo senso, <strong>gli</strong> assetti dottrinari da cui partiva la “Nuova<br />

programmazione” continuano ad essere vali<strong>di</strong>, cosí come lo è la<br />

sottolineatura che senza una politica <strong>di</strong> “contesto” il Mezzogiorno<br />

non è in grado <strong>di</strong> attivare alcuna <strong>di</strong>namica promettente.<br />

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