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l'istituto italiano per gli studi filosofici e gli studi di economia

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costanze possono dare un’idea <strong>di</strong> questo primato. In primo luogo,<br />

a Napoli fu istituita e finanziata da Bartolomeo Intieri e tenuta da<br />

Antonio Genovesi la prima cattedra <strong>di</strong> <strong>economia</strong> in Europa. In<br />

secondo luogo, chiunque scorra anche su<strong>per</strong>ficialmente i compen<strong>di</strong><br />

bibliografici de<strong>gli</strong> scritti <strong>di</strong> <strong>economia</strong> in Italia (<strong>per</strong> esempio<br />

quelli compilati dal Cossa, o il catalogo della Kress Library, o<br />

quello della Biblioteca <strong>di</strong> Luigi Einau<strong>di</strong>) vedrà che, fino all’Unità,<br />

una <strong>per</strong>centuale altissima <strong>di</strong> questi scritti veniva pubblicata a<br />

Napoli. Qui, tra l’altro, fu pubblicata nel 1970 la prima traduzione<br />

italiana de La Ricchezza delle Nazioni <strong>di</strong> Adam Smith. Dopo l’Unità,<br />

con la <strong>per</strong><strong>di</strong>ta del ruolo <strong>di</strong> capitale, si è accentuato un processo<br />

<strong>di</strong> decadenza che era probabilmente già in atto nell’Ottocento.<br />

Non<strong>di</strong>meno, illustri economisti vi sono nati, vi hanno vissuto,<br />

e o<strong>per</strong>ato (tra questi, ricor<strong>di</strong>amo <strong>per</strong> esempio, Barone, che<br />

nacque a Napoli, Pantaleoni, Graziani, Corbino, Gangemi, Napoleoni,<br />

che vi insegnarono). Da un lato, Napoli continuò infatti ad<br />

esercitare la tra<strong>di</strong>zionale funzione <strong>di</strong> polo <strong>di</strong> attrazione <strong>per</strong> <strong>gli</strong><br />

intellettuali e, in particolare, <strong>per</strong> <strong>gli</strong> economisti meri<strong>di</strong>onali (come<br />

Nitti, Colajanni, etc.). Dall’altro, nuovo impulso allo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o dell’<strong>economia</strong>,<br />

già coltivato presso la Facoltà <strong>di</strong> Giurisprudenza, venne<br />

dato dall’istituzione dell’Istituto <strong>di</strong> Scienze Economiche e Commerciali<br />

<strong>di</strong> Napoli, il 5 ottobre 1920, trasformato poi con decreto<br />

del 7 maggio 1936 in Facoltà <strong>di</strong> Economia e Commercio.<br />

Data l’immensa ricchezza <strong>di</strong> materiali custo<strong>di</strong>ti sul territorio<br />

regionale, è apparso subito evidente che limitarsi alla ricerca delle<br />

carte de<strong>gli</strong> economisti più noti (come, <strong>per</strong> citarne alcuni, Serra,<br />

Broggia, Genovesi, Galiani, Galanti, Scialoja, Bianchini, Nitti,<br />

Colajanni, Corbino, Graziani, Gangemi etc.) non avrebbe consentito<br />

<strong>di</strong> sfruttare appieno le potenzialità della ricerca. Per questo, al<br />

fine dell’ampliamento della lista de<strong>gli</strong> autori, si è proceduto alla<br />

compilazione <strong>di</strong> un Re<strong>per</strong>torio bio-bibliografico de<strong>gli</strong> scrittori <strong>di</strong><br />

<strong>economia</strong> in Campania, <strong>di</strong>viso in due parti: la prima, già pubbli-<br />

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