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Dispense

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4 CAPITOLO 1. ELEMENTI DI CALCOLO DELLE PROBABILITÀ<br />

che lo strumento di misura abbia una sua incertezza intrinseca. Un modo per tenerne conto<br />

può essere il seguente: invece che sperare di ottenere un ben preciso valore x come risultato<br />

dell’esperimento, immaginiamo che il risultato consista in un intervallo, preso in una<br />

famiglia pre…ssata di intervalli possibili ( 1; x1], (x1; x2], ... , (xn 1; xn], (xn; 1). Ad esempio,<br />

immaginiamo a priori di non poterci …dare della misura dello strumento oltre la prima<br />

cifra decimale, e che i valori inferiori a -10 o superiori a 10 non siano distinguibili. Allora il<br />

risultato dell’esperimento può essere solo uno dei seguenti intervalli: ( 1; 10], ( 10; 9:9],<br />

( 9:9; 9:8], ... , (9:8; 9:9], (9:9; 10]. (Esempio: quando si usano le tavole gaussiane dei quantili,<br />

ci si deve accontentare dei numeri riportati sulle tavole, che non sono tutti i numeri reali,<br />

e ci si deve accontatare della precisione del risultato espressa con un numero …nito e basso di<br />

cifre, secondo la disponibilità di quelle tavole.)<br />

Questa famiglia di intervalli descrive il nostro grado di infomazione (o se si vuole il grado<br />

di informazione raggiungibile con l’esperimento).<br />

Se in un momento successivo si riesce a migliorare lo strumento di misura in modo<br />

da poterci …dare di due cifre decimali e magari di allargare lo spettro dei valori da -20<br />

a 20, la famiglia che descrive la nostra informazione diventa ( 1; 20], ( 20; 19:99],<br />

( 19:99; 19:98], ... , (19:98; 19:99], (19:99; 20].<br />

In questo esempio l’insieme universo naturale da introdurre è l’insieme R dei numeri<br />

reali, ma gli unici sottoinsiemi che ci interessano per la descrizione dell’esperimento sono<br />

gli intervalli scritti sopra. Oppure possiamo adottare un’altro punto di vista: in teoria ci<br />

interesserebbero tutti i sottoinsiemi, in particolare quelli composti dai singoli numeri reali<br />

(che darebbero il risultato con precisione in…nita), ma in pratica evidenziamo che il grado di<br />

informazione contenuto nel nostro esperimento è descritto dalla famiglia più ristretta degli<br />

intervalli detti sopra.<br />

Vediamo un’altro esempio.<br />

Esempio 1 In un capitolo successivo studieremo i processi stocastici. Per lo scopo di questo<br />

esampio, basti pensare intuitivamente che un processo stocastico è la descrizione matematica<br />

di una grandezza (…sica, economica ecc.) che varia nel tempo ed è aleatoria. Indichiamo<br />

con Xt questa grandezza al tempo t. Supponiamo di studiare il fenomeno per tutti i tempi<br />

t 0. Prendiamo come l’insieme di tutte le “storie” possibili di questa grandezza, tutte le<br />

funzioni t 7! xt che possono realizzarsi. Gli eventi sono sottoinsiemi di , cioè famiglie di<br />

tali “storie”, “realizzazioni”. Un esempio è l’evento A =“al tempo t = t1 il valore di Xt è<br />

positivo”, evento che possiamo riassumere con la scrittura<br />

A = fXt1 > 0g :<br />

Un altro è B = fXt2 2 Ig con I un certo intervallo. Intersecando eventi di questo tipo<br />

troviamo eventi della forma<br />

fXt1 2 I1; :::; Xtn 2 Ing<br />

cioè eventi che a¤ermano che Xt, in certi istanti assume certi possibili valori. Fatte queste<br />

premesse, …ssiamo un tempo T > 0 e consideriamo la famiglia F 0 T di tutti gli eventi del tipo<br />

fXt1 2 I1; :::; Xtn 2 Ing con<br />

0 t1 ::: tn T:

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