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Dispense

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174 CAPITOLO 3. PROCESSI STOCASTICI<br />

si introduce il troncamento x2N(n) della serie storica xn de…nito da<br />

e la sua DTFT de…nita da<br />

x2N(n) = xn 1 [ N;N](n) =<br />

bx2N (!) = 1<br />

p 2<br />

(<br />

xn se N n N<br />

0 altrimenti<br />

X<br />

jnj N<br />

e i!n xn:<br />

Questo concetto non necessita dell’ipotesi x 2 l2 fatta all’inizio del paragrafo, utilizzata<br />

per de…nire la DTFT. In altre parole, mentre la de…nizione della DTFT richiede ipotesi<br />

di sommabilità della serie storica (noi abbiamo usato l’ipotesi x 2 l2), cioè un opportuno<br />

decadimento all’in…nito dei valori xn, la de…nizione di bx2N (!) non richiede alcuna ipotesi di<br />

questo tipo, è applicabile a qualsiasi successione di numeri reali o complessi.<br />

Osservazione 59 Se (Xn) n2Z è un processo stocastico stazionario (non nullo) e (xn) n2Z è<br />

una sua tipica realizzazione, xn non tende a zero per n ! 1. Questo sarebbe incompatibile<br />

con la stazionarietà (nella prossima osservazione diamo delle giusti…cazioni per quest’a¤ermazione).<br />

Quindi non possiamo calcolare bx (!) per le realizzazioni dei processi stazionari. Ma<br />

possiamo calcolare bx2N (!). Su questa operazione si fonda il teorema di Wiener-Khinchine<br />

che vedremo tra poco.<br />

Osservazione 60 Intuitivamente, si capisce che le realizzazioni di un processo stazionario<br />

non nullo non tendono a zero, osservando che le v.a. Xn hanno tutte la stessa varianza (non<br />

nulla), quindi hanno valori distribuiti in un certo range, e non è naturale pensare che al<br />

crescere di n questi valori tendano a zero, per le singole realizzazioni, quando la loro varianza<br />

rimane costante. Rigorosamente, sotto opportune ipotesi di ergodicità, si può fare il seguente<br />

ragionamento. Sia > 0 un numero tale che P (jXnj ) > 0. Un tale esiste altrimenti<br />

la v.a. Xn sarebbe identicamente nulla. Consideriamo la funzione indicatrice dell’insieme<br />

A := fx : jxj g<br />

1A (x) =<br />

(<br />

1 se jxj<br />

0 altrimenti<br />

Consideriamo il processo Yn = 1A (Xn). La v.a. Yn vale 1 se jXnj , zero altrimenti,<br />

quindi Yn è una Bernoulli di parametro p = P (jXnj ). Il processo (Yn) n2Z somiglia<br />

quindi al processo di Bernoulli salvo per il fatto che le v.a. non sono indipendenti. E’ però<br />

stazionario, se (Xn) n2Z era stazionario in senso stretto (ogni trasformazione di un processo<br />

stazionario in senso stretto è stazionario in senso stretto, se la trasformazione ha una certa<br />

proprietà di “misurabilità”; non entramio in questo dettaglio). Se il processo (Yn) n2Z è anche<br />

ergodico, vale<br />

1<br />

n (Y1 + ::: + Yn) ! E [Y1] = p<br />

ovvero<br />

1<br />

n (1A (X1) + ::: + 1A (Xn)) ! E [Y1] = p<br />

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