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Dispense

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4.4. METODI REGRESSIVI 229<br />

creare modelli del tipo (detti ARX, caso particolare degli ARIMAX)<br />

xk = a1xk 1 + ::: + c1zk 1 + ::: + b + "k<br />

dove z1; :::; zn è un’altra serie storica (ovviamente si possono usare, come predittori, diverse<br />

serie storiche). Ad esempio, si può immaginare che il costo di certi beni di consumo siano<br />

in‡uenzati dal prezzo del petrolio nel mese precedente. Allora xk è il costo del bene in oggetto,<br />

zk 1 è il prezzo del petrolio nel mese precedente, xk 1 è il costo del bene considerato, relativo<br />

al mese precedente. E’chiara la ‡essibilità di questo metodo. Purtroppo la sua applicazione<br />

pratica richiede pazienza ed arte.<br />

Prima di buttarsi nell’uso di tali modelli conviene assicurarsi che ci sia un legame tra le<br />

serie storiche che si vogliono mettere insieme, qui chiamate z1; :::; zn e x1; :::; xn. Il concetto di<br />

cross-correlazione introdotto nel capitolo sui processi stocastici è molto utile a questo scopo.<br />

Esso calcola la correlazione tra le due serie (opportunamente troncate), con tutte le traslazioni<br />

possibili. In altre parole, per ogni k = 1; :::; n 1 calcola la correlazione tra le serie<br />

z1; :::; zn k<br />

xk+1; :::; xn<br />

Naturalmente il risultato è statisticamente sigi…cativo solo per k basso. Il software R, tramite<br />

il comando ccf, esegue questo calcolo anche per k negativi. Attenzione quando lo si usa:<br />

l’ordine con cui si danno le due serie al comando ccf è essenziale; per k positivi si vedrà la<br />

correlazione tra l’una e le traslazioni in avanti dell’altra, e viceversa, ma come essere sicuri<br />

dell’ordine? Rileggendo l’help del comando. Esso recita: The lag k value returned by ccf(x,y)<br />

estimates the correlation between x[t+k] and y[t]. Quindi, supponiamo che si voglia scoprire<br />

se una certa serie storica x in‡uisce su una y qualche mese dopo (i valori di x di gennaio si<br />

ripercuotono sui valori di y di marzo, e così via, ad esempio). Allora ccf(x,y) con k=-2 ci dice<br />

come x[t-2] è collegata a y[t].<br />

Se la correlazione tra z1; :::; zn k e xk+1; :::; xn è elevata (vicina ad 1), allora queste serie<br />

hanno un legame. Se lo riteniamo sensato dal punto di vista applicativo, possiamo estrapolare<br />

che z1; :::; zn k in‡uisca su xk+1; :::; xn e che quindi abbia senso impostare un modello ARX,<br />

che spiega la serie x non solo attraverso la propria struttura ricorsiva, ma anche facendo uso<br />

del predittore z.<br />

Molto utile, come output della ccf, è scoprire per quali k la correlazione è maggiore.<br />

Questi ci dicono con che ritardo la serie z in‡uisce su x (se di in‡uenza si può parlare, si<br />

vedano gli avvertimenti nel capitolo sulla regressione). Infatti, ad esempio, se è ragionevole<br />

pensare che il prezzo del petrolio in‡uenzi il prezzo di certi beni di consumo, il ritardo<br />

temporale con cui questo avviene magari non è ovvio a priori e può essere desunto dalle serie<br />

storiche guardando i picchi della ccf.<br />

Un avvertimento. Relativente ad una serie di dati, se si aumenta l’ordine p del metodo<br />

AR, oppure se si introducono predittori come ora descritto, è chiaro che un poco aumenterà<br />

la precisione con cui il modello descrive i dati noti. Ma non è detto che questo corrispoda ad<br />

una realtà stutturale. Quindi, se la precisione aumenta pochissimo dopo aver introdotto un<br />

predittore questo probabilmente signi…ca che esso non in‡uisce realmente, solo …ttiziamente.

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